Noci di Romagna, l’affondo di San Martino

Obiettivi record per le aziende di Annibali. Parte In-Noce, tra i partner Agrintesa

Noci di Romagna, l’affondo di San Martino
La XIII Giornata della Noce, che si è svolta venerdì 13 ottobre a Forlì, per l’Azienda agricola San Martino sarà quella della svolta. Intanto perché da oggi iniziano i lavori di ristrutturazione e potenziamento del centro di lavorazione, che vedrà raddoppiare la superfice coperta e quadruplicare la capacità produttiva; poi, perché venerdì è stato ufficialmente annunciato il progetto di filiera “In-Noce”: undici aziende agricole che, tra Emilia-Romagna e Marche, si uniscono per integrare tutte le fasi del processo, dalla produzione alla lavorazione fino alla commercializzazione. Tra queste, la cooperativa faentina Agrintesa aderisce direttamente all’accordo come firmatario. Capofila la New Factor di Rimini, specializzata in snack naturali a base di frutta secca e disidratata, con la partecipazione dell’Azienda San Martino da 20 anni impegnata nella coltivazioni delle noci da frutto. Così facendo, poi, il brand “Noci di Romagna” cederà il passo a “Noci di San Martino”.



Come ha illustrato Alessandro Zampagna, direttore operativo di New Factor, il progetto (che è aperto anche a nuove aziende) sarà presentato a fine mese alla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2014/20 dedicato al finanziamento delle imprese (Settori minori). Ma, in attesa di conoscere l’esito la prossima primavera, il progetto parte comunque, e con numeri decisamente importanti: due milioni di euro di investimento per un totale di oltre 250 ettari destinati a noce, e un’azione specifica dedicata alla ricerca grazie alla collaborazione con l’Università di Bologna, il Canale emiliano-romagnolo ed altri enti.

Per l’Azienda San Martino l’investimento significherà un rinnovato cantiere di raccolta con nuove linee di essicazione e di smallatura, una calibratrice con selezionatrice ottica e una sgusciatrice. Il tutto per stare al passo con una produzione non solo potenziata, ma anche ottimizzata grazie a “tecniche produttive all’avanguardia che - come ha precisato Cesare Bendandi, direttore dell’Azienda agricola San Martino - quest’anno hanno permesso di incrementare del 50% le rese produttive (da 4 a 6 tonnellate l’ettaro).



Da anni San Martino e New Factor credono nello sviluppo della filiera della noce in Emilia-Romagna, un traguardo ora sempre più vicino. “La nocicoltura in regione vale 307 aziende e 704 ettari che, nei prossimi dieci anni, potrebbero diventare settemila – conclude Alessandro Annibali, amministratore delegato di New Factor e dell’Azienda agricola San Martino – Con In-Noce ci candidiamo a essere sempre più il punto di riferimento della nocicoltura nazionale ed europea”.

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