Melone gialletto, il futuro è un campo aperto

Ma la coltura merita più specialisti. I piani di HM Clause Italia per la Sicilia

Melone gialletto, il futuro è un campo aperto
Il melone gialletto (Cucumis melo L. var. inodorus), noto anche come melone d'inverno, continua a creare fermento in Sicilia. Originario del territorio che va da Paceco ad Alcamo (Trapani), negli anni si è diffuso in numerosi altri comuni delle provincie di Palermo, Agrigento e Catania, tanto che oggi l’isola “giardino d’Europa” è diventata la prima regione produttrice, con coltivazioni protette e in pieno campo.

“Nell’ultimo anno – spiega a Italiafruit News Agostino Marcellino, responsabile commerciale Sicilia occidentale per HM Clause Italia - le superfici sotto tunnel e serra destinate al melone gialletto in Sicilia sono aumentate del 20%. Le raccolte nel Ragusano, tra Vittoria e Licata, sono iniziate a maggio-giugno, per poi spostarsi nelle zone di Marsala. Ma queste sono le cosiddette produzioni speculative, intercalari tra produzioni principali, o di necessità per riempire le serre in un periodo morto”.

I frutti sono stati venduti a un prezzo medio di 0,25 euro il chilo, con molte difficoltà e sempre al di sotto delle aspettative dei produttori, che sperano in almeno 0,45 euro. Non è l’unico problema. “Queste produzioni – continua Marcellino - sono anche caratterizzate da un’enorme eterogeneità. E il motivo è presto detto: in questo segmento non esiste una vera è propria varietà di riferimento; si può trovare il melone di 4-5 chili, colore giallo limone e poco rugoso, come il frutto di 1-1,3 chili, di colore arancione, allungato e molto rugoso, o ancora il melone di 2-3 chili, semi-liscio e rotondo. Per non parlare delle differenti capacità di ogni produttore che generano ulteriore difformità”.

Discorso a parte merita il pieno campo, che ha il suo cuore produttivo nella provincia di Trapani, fino ad arrivare alla valle del fiume Jato in provincia di Palermo.
“In questa zona – osserva Marcellino - le superfici investite a melone gialletto sono calate rispetto all’anno scorso di un 20-30%, ma si assiste a una specializzazione produttiva: diminuiscono gli operatori che però dispongono di più superfici. Le raccolte sono iniziate a fine giugno con le varietà più precoci, tra le quali c’è il nostro Geos, che quest’anno è al primo anno commerciale ma ha già superfici significative”.

Tornando al mercato, i meloni di pieno campo sono partiti timidamente in termini di quantitativi, a causa della scarsa qualità del prodotto sotto serra e conseguenti prezzi bassi, ma da subito le quotazioni sono risalite, in media a 0,45 euro/kg, rimanendo invariate per tutto luglio, pur aumentando le quantità offerte. “Fino al 28 luglio abbiamo assistito a una contrattazione di meloni a 0,38 euro per Helios, il top del mercato – rileva il tecnico di HM Clause - In questa zona, le nostre varietà sono leader del mercato in particolare Geos (nella foto sotto) per le raccolte precoci, Helios per il medio periodo e Generis per le tardive. Sono tutte caratterizzate da forma rotonda, cuoriforme in realtà, molto rugose, colore giallo intenso, con cavità placentale piccola e peso di 2,5-3,5 kg. Soprattutto, però, hanno elevato grado Brix, con un tipico retrogusto. Va detto che tutti gli operatori d’Italia conoscono l’areale trapanese per l’elevata qualità dei frutti e riconoscono Helios come il top della qualità”.



“Tutta HM Clause si prodiga per una professionalizzazione sempre più spinta, anche all’interno di questo segmento di mercato – conclude Agostino Marcellino - La cosa importante è che, con le nostre varietà, il produttore è sicuro di vendere i meloni e di farlo al prezzo migliore, mentre il commerciante è certo della qualità del 99% dei frutti e non ha problemi nel post-vendita. Inoltre il consumatore può gustare un prodotto dal sapore particolare: non solo dolce, ma tipicamente siciliano, fresco e originale”.

Provare per credere: la campagna del melone gialletto continuerà per tutto agosto e settembre nelle zone interne della provincia di Palermo.

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