Idracido di zinco e rame per contrastare la Xylella?

Il batteriologo Stortichini ha testato l’efficacia dell'agrofarmaco su tre uliveti pugliesi infetti

Idracido di zinco e rame per contrastare la Xylella?
Il noto batteriologo Marco Stortichini ha presentato lunedì 14 settembre in un convegno a Leverano, in provincia di Lecce, i primi importanti risultati di una sua importante ricerca per ridare vigore agli ulivi rinsecchiti da Xylella fastidiosa.

Stortichini ha provato a curare tre uliveti infettati da Xylella fastidiosa attraverso nebulizzazioni di un agrofarmaco a base di idracido di zinco e rame su tutto l'apparato fogliare. Brevettato in Israele, l'agrofarmaco è stato sperimentato per dieci mesi negli impianti malati di Veglie, Galatone e Galatina. Dai test si nota una regressione della malattia, in particolare sugli alberi potati dove è stato abbattuto l'inoculo del batterio.

"Dopo un'estate torrida, con temperature spesso superiori a 40 gradi – dice Stortichini a La Gazzetta del Mezzogiorno – gli alberi trattati sinora da giugno con nebulizzazioni di idracido di zinco e rame stanno molto meglio di quelli che hanno avuto questo tipo di cura: sono più vigorosi, più verdi, e non presentano segno di disseccamento che invece colpiscono le piante non trattate. Abbiamo anche rilevato –prosegue – che la nebulizzazione sembra essere più efficace sugli alberi potati".

Ovviamente, essendo risultati preliminari, manca la prova scientifica dell'efficacia della cura. A questo proposito bisognerà attendere diversi anni, ma gli ulivicoltori salentini – vista l'esperienza pluriennale di Stortichini – sembrano avere già ritrovato una grande speranza. 
 
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