Grandinata in Val di Non, danni da quantificare

Fedrizzi (Melinda): il raccolto non dovrebbe esserne troppo condizionato

Grandinata in Val di Non, danni da quantificare
Violenta grandinata in Trentino e in particolare in Val di Non, giovedì sera, con raffiche di chicchi di un centimetro, un centimetro e mezzo sugli alberi, ora in fase di post-fioritura. "Il rischio è che le mele colpite crescano deformate, con ammaccature ed imbuti, dunque non commerciabili come frutti di prima qualità", il commento a caldo del presidente di Codipra Giorgio Gaiardelli registrato dalla testata Trentino Corriere Alpi. 

La zona maggiormente interessata dalla grandinata è quella del centro valle con Tassullo, Pavillo e Nanno sulla destra orografica del Noce, e Dermulo, Segno, Coredo e Tres sulla sinistra.

Il quotidiano L'Adige ieri parlava di gravi danni, ma in casa Melinda si preferisce attendere prima di sbilanciarsi: "Le notizie che abbiamo a riguardo della grandinata di ieri sono ancora sommarie ma al momento non troppo preoccupanti", spiegava venerdì pomeriggio a Italiafruit News Andrea Fedrizzi, marketing specialist di Melinda. 

"La valle è stata colpita in alcune zone, a macchia di leopardo. In alcune aree vi sono sicuramente gravi danni ma molte altre risultano immuni. Considerando che siamo solo a metà maggio e quindi deve ancora avvenire la cascola naturale e devono ancora essere fatti i diradamenti  manuali che occuperanno gran parte del periodo estivo, riteniamo che il raccolto previsto per il prossimo autunno non sarà più di tanto condizionato da quanto accaduto giovedì". 
  
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