Attualità
Ladri di... pinoli: valgono una fortuna
La produzione mondiale in netto calo ne fa merce preziosa. Furti nei Pdv e all'ingrosso
I pinoli vanno a ruba. Letteralmente. Tra la fine del 2014 e l'inizio del 2015 si sono susseguiti numerosi piccoli furti nei supermercati di tutta Italia, con bottini spesso superiori ai 1.000 euro. Il perché di questi furti non è un improvviso cambio di colore del prodotto verso un dorato scintillante e neanche un'insaziabile voglia di pesto, ma il prezzo di vendita, schizzato alle stelle a causa di un sensibile calo produttivo.
A livello mondiale, negli ultimi 4 anni la produzione è crollata dalle 34.445 tonnellate del 2011 alle 10.130 tonnellate del 2013 (più del 70% in meno), principalmente a causa della discesa produttiva della Cina, primo esportatore in assoluto, che ha diminuito la produzione di circa il 90% in pochi anni, lasciando il primato al Pakistan (leggi la nostra news del 10 dicembre 2014), che nel 2013 ha prodotto 4.000 tonnellate (il 40% della produzione mondiale). Le cause più impattanti sulla produzione globale sono state il tasso di deforestazione, gli incendi e gli attacchi di parassiti ed insetti.
In Italia, la produzione degli ultimi anni è stata compromessa dal Leptoglossus occidentalis, volgarmente chiamato "cimicione americano". Si tratta di un emittero di origine nordamericana arrivato in Italia all'inizio degli anni 2000, che attacca i frutti delle conifere, soprattutto quelli del genere Pinus e per il quale si stanno ancora cercando delle contromisure efficaci.
A livello mondiale, negli ultimi 4 anni la produzione è crollata dalle 34.445 tonnellate del 2011 alle 10.130 tonnellate del 2013 (più del 70% in meno), principalmente a causa della discesa produttiva della Cina, primo esportatore in assoluto, che ha diminuito la produzione di circa il 90% in pochi anni, lasciando il primato al Pakistan (leggi la nostra news del 10 dicembre 2014), che nel 2013 ha prodotto 4.000 tonnellate (il 40% della produzione mondiale). Le cause più impattanti sulla produzione globale sono state il tasso di deforestazione, gli incendi e gli attacchi di parassiti ed insetti.
In Italia, la produzione degli ultimi anni è stata compromessa dal Leptoglossus occidentalis, volgarmente chiamato "cimicione americano". Si tratta di un emittero di origine nordamericana arrivato in Italia all'inizio degli anni 2000, che attacca i frutti delle conifere, soprattutto quelli del genere Pinus e per il quale si stanno ancora cercando delle contromisure efficaci.
La preoccupazione nelle aree produttive nostrane riguardo ai danni di questo insetto è salita negli ultimi mesi, soprattutto in Toscana, dove la produzione di pinoli rappresenta un'eccellenza del territorio. Andrea Gennai, direttore del Parco Naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli (Pisa), aveva recentemente dichiarato come l'attacco del L.occidentalis fosse stato particolarmente duro quest'anno, rendendo molte pigne vuote. "Il settore è in grande crisi", aveva esclamato. A ciò va aggiunto anche l'andamento climatico sfavorevole nel 2014, che non ha permesso ai semi di maturare perfettamente.
Di conseguenza, il prezzo dei pinoli è salito vertiginosamente: circa 50 euro al chilo all'ingrosso e quasi il doppio al dettaglio. I pinoli sono un prodotto molto utilizzato in Italia, specialmente dall'industria di trasformazione ed è quindi facile che diventino merce rara.
I furti nei punti vendita sono tanto comuni quanto facili, considerato che i pinoli vengono venduti in bustine che si prestano ad essere nascoste in tasche o borse. Ma anche tra i fornitori all'ingrosso l'allarme è alto: basti pensare che nell'ottobre scorso sono state rubate 7 tonnellate dallo stabilimento di uno dei principali grossisti italiani di pinoli. Valore totale del furto: circa 400.000 euro.
Chi ruba i pinoli evidentemente sa come e dove "piazzarli", come confermato anche dalle indagini avvenute riguardo al maxi furto di cui sopra. Nel 2014, il giro d'affari dei pinoli nella grande distribuzione italiana è stato di 48 milioni di euro.
Copyright 2015 Italiafruit News
Leptoglossus occidentalis
Di conseguenza, il prezzo dei pinoli è salito vertiginosamente: circa 50 euro al chilo all'ingrosso e quasi il doppio al dettaglio. I pinoli sono un prodotto molto utilizzato in Italia, specialmente dall'industria di trasformazione ed è quindi facile che diventino merce rara.
I furti nei punti vendita sono tanto comuni quanto facili, considerato che i pinoli vengono venduti in bustine che si prestano ad essere nascoste in tasche o borse. Ma anche tra i fornitori all'ingrosso l'allarme è alto: basti pensare che nell'ottobre scorso sono state rubate 7 tonnellate dallo stabilimento di uno dei principali grossisti italiani di pinoli. Valore totale del furto: circa 400.000 euro.
Chi ruba i pinoli evidentemente sa come e dove "piazzarli", come confermato anche dalle indagini avvenute riguardo al maxi furto di cui sopra. Nel 2014, il giro d'affari dei pinoli nella grande distribuzione italiana è stato di 48 milioni di euro.
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