Una nuova specie di Monilia spaventa la peschicoltura

Il nuovo agente fungino, di origine giapponese, è già presente negli impianti italiani

Una nuova specie di Monilia spaventa la peschicoltura
Alle già note difficoltà che il comparto peschicolo sta affrontando negli ultimi anni si aggiunge un nuovo agente patogeno che potrebbe diffondersi in maniera incisiva negli impianti peschicoli europei. Stiamo parlando di Monilia Polystroma, agente di marciume bruno. Il marciume bruno è una delle infezioni fungine più attive su drupacee e pomacee. Nei nostri areali produttivi tendenzialmente è determinata da Monilia Laxa, Fructicola e Fructigena. Oggi gli esperti paventano la possibilità di una diffusione capillare in Europa e anche in Italia della specie, di origine giapponese.

La patogenicità del fungo è stata riscontrata nei confronti degli stessi ospiti delle altre tre specie di Monilinia: Cydonia, Malus, Prunus e Pirus. E' già stata evidenziata presenza nel nostro continente del nuovo agente fungino. In particolare si registrano casi sia su melo in Ungheria nel 2009, su pesco nel 2011 in Repubblica Ceca e su albicocco in Svizzera.

Le perdite economiche che il marciume bruno porta con sè si concentrano prevalentemente nelle fasi di conservazione e commercializzazione dove possono portare alla perdita di intere partite di prodotto se non gestito correttamente.

Al 27° Convegno peschicolo nazionale indetto dal Cso il 23-24 settembre scorsi a Ravenna sono stati messi in luce i risultati di un apposito studio del Criof, in collaborazione con l'Università di Agraria di Bologna e l'Università Corvinus di Budapest.

La ricerca ha preso in considerazione 77 isolati provenienti da frutti infetti di pesche e nettarine coltivati tra il 2012 e il 2013 in Emilia-Romagna, Lombardia e Sardegna. Nel campione saggiato oltre alle specie Monilia Laxa, Fructicola e Fructigena è stata riscontrata la presenza di Monilia Polystroma (5%). Inoltre i frutti inoculati con il patogeno hanno manifestato sull'epidermide imbrunimenti con abbondante produzione di stroma fungino.

Il nuovo agente fungino è quindi già presente nei nostri impianti. Necessaria sarà dunque la sua corretta gestione.

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