Salubrità dell'ortofrutta, tutto merito dei polifenoli?

Il punto sulla ricerca con Gian Luigi Russo, senior research scientist al Cnr

Salubrità dell'ortofrutta, tutto merito dei polifenoli?
I polifenoli, composti contenuti in frutta e verdura, sono realmente il motivo del potere salutistico e preventivo di questo alimento? La comunicazione in merito ai polifenoli è sempre più confusa e selvaggia a causa del grande interesse da parte della stampa e del mondo di internet rispetto a potenziali alimenti antiossidanti. Per fornire un punto oggettivo e scientifico, la redazione di Italiafruit News ha intervistato Gian Luigi Russo, Senior Research Scientist dell'Istituto di Scienze dell'Alimentazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
 
Dott. Russo, ci può definire cosa sono i polifenoli e perché destano tante incertezze nel mondo scientifico e al consumatore?
I polifenoli sono composti chimici caratterizzati da più anelli fenolici e comprendono migliaia di molecole presenti in natura. Le incertezze sulla propria funzione vengono determinate da un dualismo degli effetti sulla salute: quello benefico e quello tossico. Oltre ad eventuali studi che cercano di dimostrare gli effetti benefici di questi composti, è facile inoltre trovare in letteratura relazioni tra fenoli e potenziale tossicità. La variabile determinante nel specificare tale soglia è ovviamente la concentrazione di tali molecole che se assunti tramite ortofrutta non raggiungono comunque mai livelli tossici.

Quali sono i due filoni di pensiero del mondo scientifico sul dualismo polifenoli-effetto antiossidante?

  • La teoria antiossidante
Per diversi anni si è creduto che queste molecole antiossidanti, i polifenoli, proteggessero le cellule dai radicali liberi come se fossero uno scudo. Quindi un ragionamento abbastanza lineare, la molecola arriva all'interno della cellula e inibisce i famosi radicali liberi. Questa era la teoria di base fino a quando sono comparsi i primi dubbi: diversi gruppi di ricerca hanno cominciato a rendersi conto che in vivo, cioè nella cellula, difficilmente queste molecole si possono comportare da antiossidanti in quanto sono presenti in concentrazioni estremamente basse, sia che si segua una dieta ricca in polifenoli sia tramite una integrazione addizionale. La quantità presente nella cellula è talmente bassa che non riuscirebbe a far fronte al potenziale carico di radicali liberi che si formano nell'organismo. Arrivati a questo punto il mondo scientifico si è chiesto quale possa essere il meccanismo di interazione di questi composti contro i radicali liberi anche se presenti in basse quantità. Questa è l'osservazione che ha messo in dubbio l'ipotesi della funzione diretta antiossidante dei polifenoli.
  • La teoria pro ossidante
Una possibile spiegazione è che queste molecole, oltre che a comportarsi da antiossidanti in determinate condizioni chimico-fisiche, possano ossidarsi e comportarsi a loro volta da pro ossidanti all'interno dell'organismo. In questo modo, esse vanno ad attivare all'interno della cellula dei meccanismi di difesa, stimolando naturalmente così risposte antiossidanti (enzimi) dalla stessa. Questa nuova visione ha un grosso vantaggio, è in accordo con la bassa concentrazione di polifenoli riscontrabili all'interno delle cellule del nostro organismo. È ragionevole credere che quindi queste piccole quantità potrebbero essere sufficienti per attivare risposte antiossidanti.

Quest'ultima teoria è accreditata dal mondo della ricerca o rimane solo sul piano teorico?
È abbastanza accreditata e per alcune molecole questo meccanismo è stato anche verificato sperimentalmente. Se si scoprisse però che questa teoria è valida solo per pochi composti, il significato dell'effetto sinergico dei polifenoli assunti con la dieta perderebbe di importanza.

In letteratura vi sono diversi studi, basati su campioni molto rappresentativi (come ad esempio lo studio EPIC), che documentano l'importanza dell'ortofrutta nella prevenzione di varie malattie. Sappiamo quindi che l'ortofrutta fa bene, ma si conoscono i meccanismi di azione del perché faccia bene?
La ricerca fa il quadro della situazione ma non riesce ancora a mettere a fuoco i dettagli. Lo studio EPIC, assieme ad altri, associa il consumo di frutta e verdura alla riduzione della mortalità per molte cause di malattia, il che si riflette in una migliore e più lunga esistenza. Sicuramente il consumo di frutta e verdura fornisce 3 vantaggi nutrizionali: presenza di fibre, di molecole antiossidanti e basso rapporto calorico. Le fibre sono quantitativamente più rappresentate e per questo, secondo alcuni, potrebbero ricoprire un ruolo più importante rispetto ai polifenoli. Personalmente rimango sempre cauto su un eccessivo uso di antiossidanti polifenolici che vedo più utili come coadiuvanti di terapie farmacologiche che non forse come supplementi dietetici. L'ipotesi che i polifenoli stimolino i meccanismi di difesa antiossidante della cellula contribuendo all'attività protettiva di frutta e verdura va ulteriormente approfondita da un punto di vista molecolare.

Concludendo, sicuramente assunti con la dieta e tramite l'ortofrutta i polifenoli non nuocciono alla salute, ma, secondo molti dati epidemiologici, potrebbero contribuire ad aumentare lo stato di benessere della popolazione. Sarei comunque cauto nel dire frutta e verdura = benessere solo per la presenza degli antiossidanti polifenolici.


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