Attualità
De Castro Commissario all'agricoltura, pressing su Renzi
Gli imprenditori: l'Italia spinga la candidatura. Il Consiglio agricolo non taglia i fondi alle Op
Pochi giorni prima era stato Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano, a spendersi in prima persona: "È il momento che l'Italia pretenda il Commissario europeo per l'Agricoltura", ha scritto a Renzi. Gli imprenditori, insomma, premono per una scelta ritenuta strategica nell'ottica di accrescere il peso specifico dell'Italia nello scacchiere comunitario.
Incontro con il segretario di Stato Usa Tom Vilsack
Ieri, intanto, il presidente uscente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo ha incontrato a Bruxelles Tom Vilsack, segretario di Stato americano per l'agricoltura. Al centro della riunione i negoziati commerciali tra Europa e Stati Uniti (Ttip) e altri temi prioritari per le relazioni agricole e agroalimentari Ue-Usa. Vilsack, che successivamente si è confrontato anche con Dacian Ciolos, aveva conosciuto De Castro nel 2009 durante una visita della Comagri a Washington.De Castro ha sottolineato come l'accordo Ttip rappresenti una grande opportunità per Ue e Usa ma, ha detto, deve garantire gli alti standard agricoli e alimentari europei, proteggere i consumatori e rispettare parità di condizioni per gli agricoltori dell'Unione. Il presidente Comagri ha poi ricordato come l'obiettivo dell'accordo sia quello di incrementare gli scambi commerciali tra l'Unione europea e gli Stati Uniti, stimolando la crescita e aumentando l'occupazione, specialmente giovanile.
"Siamo tutti impegnati a garantire che l’agricoltura sia adeguatamente inclusa nell’accordo commerciale in corso di negoziato tra l’Ue e gli Usa", ha detto Vilsack al termine dell'incontro. “Senza un significativo capitolo agricolo è improbabile che il Congresso americano dia la sua approvazione ad un accordo commerciale”. Vilsack riconosce che molto resta da fare nelle trattative in corso e spiega: “Io non sono uno dei principali negoziatori, il mio compito qui è di far capire che l’agricoltura degli Stati Uniti non è monolitica ed è più diversificata” di quanto la gente possa pensare. Insomma, per il rappresentante Usa “c’è bisogno di una maggiore comprensione da entrambe le parti” sia sulla Politica agricola comune europea, sia sul Farm Bill degli Usa.
Il 7 luglio rinnovo cariche nella Comagri e subito tre temi caldi
Si avvicina intanto il conto alla rovescia per il rinnovo cariche all’interno della stessa Commissione agricoltura e sviluppo rurale, fissato per il prossimo 7 luglio, quando saranno nominati presidente e 4 vicepresidenti. Successivamente si entrerà nel vivo dei lavori: l'agenda è fitta di impegni. "Al primo punto c'è l’esame della proposta di modifica del regolamento sul biologico che presenta molti aspetti criticati dalle principali associazioni di settore - spiega De Castro - e subito dopo sarà la volta della nuova Ocm ortofrutta, per la quale si riparte dal libro bianco: ci auguriamo di poter giungere a una proposta più ambiziosa che possa rafforzare ulteriormente le Op. E poi c'è il grande tema delle sementi e del materiale di propagazione". Il tutto, nel semestre di presidenza italiana.Scongiurata la riduzione dei fondi Ue all'Italia
E' chiuso – almeno per il prossimo semestre di presidenza italiana
dell'Ue e in attesa della formazione di un nuovo Esecutivo – il
dibattito europeo sulla revisione della riforma del 2007 relativa al settore dell'ortofrutta. In particolare, per quanto riguarda il livello di sostegno attualmente garantito alle organizzazioni di produttori e agli Stati membri dell'Ue che, come chiedevano Italia, Francia, Spagna e Grecia, si mantiene inalterato.
I
ministri dell'agricoltura europei riuniti a Lussemburgo hanno
infatti approvato un testo di "conclusioni" accompagnate da una
dichiarazione della Commissione, che si impegna a presentare al più
tardi nel 2018 un rapporto per introdurre eventuali proposte legislative
nel settore della frutta e della verdura.
Da tempo infatti, i
10 Partner europei (dell'est e del sud dell'Europa) che hanno aderito
nel 2004 all'Ue, chiedono di ripartire nuovamente i fondi comunitari per il settore,
riducendoli a quei Paesi – come l'Italia – dove si è raggiunto un buon
livello di associazionismo, per darli a quegli Stati dove ci sono ancora
molto carenze.
“Siamo soddisfatti che nelle conclusioni del Consiglio Agricolo riunito lunedì a Lussemburgo sia stata ribadito il ruolo centrale delle Op nel raggiungere gli obiettivi della Politica agricola comune per il settore ortofrutticolo e che sia stato riconosciuto anche che sia possibile lavorare per migliorare il funzionamento e l’attrattività delle organizzazioni di produttori introducendo ad esempio maggiore chiarezza e semplificazione nell’attuazione delle misure di prevenzione e gestione delle crisi”: così, a nome dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Davide Vernocchi (foto sopra) per il quale nel Consiglio Agricolo “è stato in particolare premiato il proficuo lavoro di squadra portato avanti negli ultimi mesi dall’amministrazione italiana, con il costante coinvolgimento nelle sedi europee degli altri principali Paesi produttori ortofrutticoli, mirato sostanzialmente a contrastare la presentazione a breve termine di proposte legislative sulla futura riforma dell’Ocm ortofrutticoli fondate sulla riduzione dell’attuale sostegno comunitario alle Op operanti nei Paesi storici".
“Il risultato raggiunto, in virtù del blocco esercitato dai Paesi produttori - spiega Vernocchi - con il pieno sostegno in questa direzione della cooperazione italiana, francese e spagnola, ha sicuramente dato un segnale politico molto importante, giudicando prematuro avviare un percorso radicale di riforma in una fase in cui è ancora tutto da valutare l’impatto di alcune modifiche apportate dalla recente riforma della Pac”.
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