SITUAZIONI E PROSPETTIVE DELLA FRAGOLA NEL SIMPOSIO INTERNAZIONALE DI MACFRUT

SITUAZIONI E PROSPETTIVE DELLA FRAGOLA NEL SIMPOSIO INTERNAZIONALE DI MACFRUT
Il simposio internazionale sulla Fragola di Macfrut si è aperto con una relazione del Prof. Carlos Crisosto dell’Università della Carifornia Davis che ha intrattenuto i partecipanti con un’interessante relazione sugli aspetti generali del post-raccolta sulle fragole e su alcuni casi di studio. Potete trovate l’intera presentazione tradotta in italiano nel documento allegato ( CLICCA QUI PER SCARICARE LA PRESENTAZIONE ). In breve il docente ha posto l’accento sul ruolo del continuo controllo della temperatura come primo elemento per preservare la qualità del prodotto. Accanto a ciò l’importanza di intervenire fin dalle fasi iniziali della raccolta per ridurre il più velocemente possibile la temperatura adottando tecniche di riduzione dell’irraggiamento sul prodotto raccolto, velocizzazione dell’arrivo al centro di condizionamento con riduzione del carico trasportato, ventilazione forzata nel cetnro per abbassare la temperatura anche con l’ausilio di packaging adeguato fino all’impiego della CO2 per ridurre l’insorgenza di fenomeni di marcescenza. Da qui l’impiego di camion non solo refrigerati ma anche che evitino il contatto da parte del prodotto con le pareti del trailer e con sistema di sospensioni ad aria per ridurre le sollecitazioni del prodotto come accade nell’80% dei casi in California.
Alla relazione è seguita una tavola rotonda che ha visto protagonisti Sthefan Dallman di Total Worldfresh - UK, Remco Van Endschot di Driscolls – Holland, Jan Engelen di Veiling Hoogstraten  - Belgio, Gordan Tolevski di Edeka – Germany,  Walter Buccella di Apofruit, Alessandro Giannetti di Coop Italia, lo stesso Prof. Crisosto e Roberto Della Casa dell’Università di Bologna in veste di moderatore. Si è parlato delle esperienze di valorizzazione delle fragole su scala internazionale. Il primo elemento emerso è stato un incremento dei consumi su scala europea seppur con trend differenziati da Paese a Paese, accompagnato da una ricerca di qualità in senso lato come minimo comun denominatore. Sapore, fragranza, profumo e aspetto sono il mix vincente, anche se spesso le fragole delle varietà di miglior qualità non garantiscono al produttore un reddito adeguato per problemi di produttività. Proprio varietà, origine e marca sono gli altri parametri che nei diversi Paesi ottengono livelli di preferenza differente nel vissuto del consumatore. Solo il locale ottiene una preferenza incondizionata un po’ dovunque che pone l’accento come far vivere la stagionalità nella mente dei consumatori. Da chi compra solo fragole della tua zona in un periodi di tempo limitato a chi sceglie le migliori origini seguendo la loro stagionalità. Ogni operatore e ogni mercato hanno in questo senso le loro opzioni e idee. In Italia le superfici si sono ridotte e stentano a ritornare a svilupparsi per via delle difficoltà di garantire stabilità al reddito del produttore. Si punta sulla qualità ma è difficile coniugare il maggior ricavo retraibile con i maggiori costi per ettaro. Occorre segmentare con maggiore efficacia il mercato al consumo e renderlo più percepibile ma questo si scontra con l’instabilità delle diverse varietà anno dopo anno. A complicare il quadro interviene poi la perenne competizione fra marca del produttore e del distributore nella mente del consumatore come garanti della qualità.

SESSIONE POMERIDIANA
La sessione pomeridiana del Simposio Internazionale sulla Fragola, organizzata e moderata con il coordinamento di Walter Faedi del CRA-FRF (nella foto sottostante), ha avuto l'obiettivo di analizzare in dettaglio la situazione e le prospettive della fragola in numerosi Paesi non solo europei (Nord Europa, Inghilterra, Germania, Belgio, Olanda, Francia, Spagna, Portogallo, Turchia), ma anche di California e Cina.



Walter Faedi ha aperto i lavori con i ringraziamenti a Cesena Fiera e ai convenuti, per poi lasciare la parola a Philip Lieten - Fragaria Holland BV, Olanda - che ha fornito una panoramica sulle tendenze di produzione nei Paesi dell'Europa centrale e del Nord.
In Olanda - spiega Lieten - si sta registrando un forte aumento delle coltivazioni su substrato, in particolare su 'table tops' per la produzione estiva. La superficie coltivata in serra raggiunge i 300 ettari, registrando così un aumento di 100 ettari in dieci anni. Sul fronte delle varietà Elsanta rappresenta circa il 70% del prodotto, seguita da Sonata (25%), mentre le varietà rifiorenti non rivestono grande importanza. Il principale problema riscontrato dagli agricoltori olandesi - sottolinea Lieten - riguarda la maculatura angolare della fragola, malattia batterica che interessa essenzialmente il fogliame della fragola ed è causata dal batterio Xanthomonas fragariae. Questa patologia è molto diffusa anche in Germania, Paese che negli ultimi anni - prosegue Lieten - è riuscito a diventare il primo produttore di fragole in Europa, superando la Spagna. La superficie coltivata a fragola in Germania ha raggiunto infatti i 13.500 ettari nel 2010. Il forte sviluppo del settore tedesco in termini di miglioramento della qualità del prodotto e di competenze degli agricoltori, sta spingendo la progressiva riduzione dei volumi di fragole in entrata.


Philip Lieten

La Germania registra in particolare un forte aumento della produzione sotto tunnel, che attualmente interessa circa 180 ettari. Sono in crescita anche le coltivazioni fuori suolo che rappresentano oltre 50 ettari. Circa il 65 % della superficie è coltivata con Elsanta, seguita da Darselect.
Anche il Regno Unito ha aumentato in misura significativa la superficie di coltivazione dedicata alla fragola, del 50% degli ultimi 10 anni, fa notare Lieten. Nello stesso periodo, le rese delle coltivazioni sono addirittura raddoppiate (+100%). Sul fronte della ricerca i programmi di miglioramento genetico britannici si stanno indirizzando verso l'ottenimento di marcatori molecolari per la resistenza a Verticillium dahliae e Podosphaera aphanis.
Juan Jesús Medina Mínguez - IFAPA, Spagna - ha concentrato il suo intervento sull'importanza dell'areale di Huelva per la Spagna, dove attualmente si raccoglie più del 90% della produzione nazionale di fragole.
A Huelva, la superficie investita a fragola si è stabilizzata attorno ai 6.400 ettari, essendo cresciuta sensibilmente durante le tre ultime stagioni, mentre la produzione è oscillata, nello stesso periodo, tra le 225.800 e le 302.600 tonnellate. Nell'ultimo anno - evidenzia Medina Mínguez - la fatturazione ha raggiunto un valore di 404,1 milioni di euro, in aumento del 18% rispetto alla stagione precedente.


Juan Jesús Medina Mínguez

L'offerta spagnola risulta molto ampia, tanto che nella scorsa campagna la distribuzione varietale è stata la seguente: 26% della superficie Sabrosa (Candonga), 22% Splendor, 16% Camarosa, 13% Florida Fortuna, 7% Sabrina, 4% Primoris, 3% Benicia, 2% San Andreas, 2% Antilla, 2% Ventana, 1% Florida Festival, 1% Amiga e 1% altre varietà. Il maggiore problema riscontrato dagli agricoltori spagnoli - conclude Medina Mínguez - è l'alta presenza di nematodi e malattie del suolo.
La situazione della fragolicoltura turca è stata illustrata da Sedat Serçe - Mustafa Kemal University, Turchia. Dopo aver fornito i dati ufficiali relativi alla produzione domestica, Serçe si è soffermato sull'importanza di migliorare i trattamenti di post raccolta dei frutti e di estendere la stagione di raccolta, al fine di incrementare i volumi di esportazione. Gran parte delle spedizioni turche sono dirette in Russia e nei Paesi dell'Est Europa (Polonia in particolare), mentre i mercati del Centro Europa risultano molto lontani da raggiungere e per questo poco strategici.


Sedat Serçe

Le relazioni di Christopher Quinci Winterbottom - California Nurserymen's Association, USA - per la California e di Yuntao Zhang - Beijing Academy of Agriculture and Forestry Sciences, Cina - per la Cina hanno chiuso il sipario sul Simposio Internazionale.
Quinci Winterbottom ha spiegato che la California ha coltivato 14.869 ettari di fragole nel 2012. La produzione di fragole è quasi tutta ottenuta con il sistema winter planting (piante fresche, 69.683 kg/ha) e destinata per l'80% al consumo fresco e per il 20% alla trasformazione industriale.


Christopher Quinci Winterbottom

Infine, per quanto riguarda l'intervento di Zhang, occorre rimarcare un passaggio alquanto singolare riguardante i prezzi di vendita del prodotto, che ‘marciano' su valori ben più elevati rispetto al mercato europeo e americano. A Pechino - sottolinea Zhang - 1 chilo di fragole vale in media dai 10 a 20 dollari americani. Solo 1 fragola vale praticamente un dollaro americano.


Yuntao Zhang

AREA RELAZIONI MACFRUT
Centro e Nord Europa: Relazione per la Stampa
Spagna e Portogallo: Relazione per la Stampa
Turchia: Relazione per la Stampa
California: Relazione per la Stampa
Cina: Relazione per la Stampa
Italia: Relazione per la Stampa
 
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