BOTTA E RISPOSTA CON PAOLO DE CASTRO, PRESIDENTE DELLA COMMISISONE AGRICOLTURA DEL PARLAMENTO EUROPEO, SU NUOVA PAC E ORTOFRUTTA

BOTTA E RISPOSTA CON PAOLO DE CASTRO, PRESIDENTE DELLA COMMISISONE AGRICOLTURA DEL PARLAMENTO EUROPEO, SU NUOVA PAC E ORTOFRUTTA
Della Casa – Presidente, prima di tutto i miei più vivi rallegramenti per la sua recente rielezione alla presidenza della Commissione agricoltura del Parlamento Europeo. Del tanto lavoro che l’attende ci vorremmo concentrare sulla riforma della PAC che si avvia, ormai, alla sua fase cruciale. Quali sono le principali opportunità e minacce per il comparto ortofrutticolo nazionale dalla nuova OCM?

De Castro – Prima di tutto bisogna ricordare che la proposta di riforma in discussione prevede una OCM unica e non più per comparti con l’obbiettivo di razionalizzare e semplificare gli interventi di mercato. Si tratta di un provvedimento di notevole portata che offre la possibilità di estendere e perfezionare quanto di buono è presente nell’organizzazione di mercato specifica dell’ortofrutta, presa a modello dalla riforma per molti aspetti. Su questo fronte la principale minaccia è che il nostro Paese sottovaluti la portata dell’iniziativa e non si faccia sufficientemente parte attiva nello sviluppo della proposta, supportando sul piano tecnico e politico le proprie istanze e necessità, come ad esempio le modalità di riequilibro delle sperequazioni fra agricoltori, connesse alla gestione dei premi su basi storiche.

Della Casa – La riforma della PAC non si gioca solo sui provvedimenti, come Lei ci spiega sempre, anche la tempistica è cruciale. Quali sono  le principali tappe dell’iter di approvazione della nuova PAC?

De Castro – Entro l’estate i relatori dei sei dossier di cui si compone la nuova PAC presenteranno le loro proposte, entro luglio si dovrebbe passare alla fase emendativa che si dovrebbe tradurre in un numero di emendamenti di compromesso come proposta della Commissione Agricoltura mentre il Consiglio dei Ministri procederà nella medesima direzione. Da qui alla fase dei triloghi, con l’auspicio di chiudere la riforma entro Giugno 2013 per renderla operativa l’anno dopo. Se ciò non sarà possibile avremo ancora il 2014 con la vecchia PAC e la nuova slitterà di un anno.

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