Come gestire le pere col contagocce

La strategia di UNAPera: "Prodotto italiano di qualità fino a febbraio"

Come gestire le pere col contagocce
Pere da centellinare. Mercato da gestire con grande attenzione per mantenere un difficile equilibrio tra la domanda e la disponibilità di prodotto. E' una campagna complessa - probabilmente la più complessa di sempre - quella dell'esordio di UNAPera, che ieri all'interno del World Pear Forum organizzato nell'ambito di FuturPera, ha vissuto la prima uscita ufficiale come Aop. Come ha ricordato il presidente Adriano Aldrovandi il riconoscimento come Associazione di Organizzazioni di produttori è arrivato il 27 settembre scorso.

Ma torniamo alla campagna commerciale. Qual è la strategia di UNAPera? "Il mercato di quest'anno è complicatissimo - premette Giampaolo Nasi, coordinatore del comitato commerciale di UNAPera - Il poco prodotto non è un vantaggio dovendo servire tanti clienti e con una forte concorrenza dall'estero. Abbiamo cercato di gestire con oculatezza il prodotto, assicurando la presenza di pere italiane di qualità fino a febbraio. Per farlo abbiamo scaglionato la campagna commerciale delle diverse varietà, immettendo prodotto sul mercato quando la qualità è al massimo livello: è il momento di dare basta alla corsa per anticipare i tempi e offrire frutti che deludono le aspettative del consumatore. Possiamo fidelizzare solo se siamo in grado di standardizzare la qualità".

 

UNAPera ha registrato sulle superfici controllate dai soci una riduzione della produzione disponibile di circa il 70% rispetto allo scorso anno per effetto delle avversità che hanno pesato anche sulle caratteristiche estetiche. Il minor carico sulle piante, però, si è riflesso positivamente sulle qualità organolettiche dei frutti. “Le pere sono maggiormente apprezzate in termini di calibro – sottolinea Nasi – ma soprattutto a livello gustativo, perché il grado zuccherino è più elevato del solito. Abbiamo visto come una gestione virtuosa delle emergenze le trasforma in opportunità commerciali".

Migliorare gli standard di qualità commerciale delle pere è uno degli obiettivi della Aop. Lo ricorda anche il coordinatore delle attività organizzative di UNAPera, Alessandro Zampagna: "Il sistema di controllo di qualità è vincolate per i soci e gestito dall'Aop con l'assistenza di una struttura terza. Questo ci permette di valorizzare le pere dei soci con standard qualitativi comuni e di verificare la rispondenza del prodotto gestito dall'Aop agli obiettivi, governando ed eliminando le non conformità: è importante differenziare meglio le pere di qualità, perché oggi questo non si riflette a sufficienza sul prezzo".

"Malgrado difficoltà nella produzione di pere abbiamo una grande opportunità per governare il mercato grazie a UNAPera - dice il responsabile del progetto, Roberto Della Casa - Siamo il primo caso dell'applicazione del regolamento Omnibus, rappresentiamo un nuovo modo di aggregare l'offerta tra imprese con caratteristiche diverse le une dalle altre, facendo lavorare assieme Op e non, cooperative e privati. Acquisizioni e fusioni sono sempre processi difficili da realizzare nel mondo dell'ortofrutta: UNAPera è uno strumento strategico che permette di controllare l'immissione del prodotto sul mercato, mentre la fatturazione sui clienti resta in capo ai singoli soci; l'Aop lavora ad accordi quadro per l'ambito commerciale e marketing con le insegne della distribuzione moderna e le imprese all'ingrosso, sviluppando settimanalmente listini di riferimento; mentre i soci gestiscono la commercializzazione quotidiana”.

 

Ma il rilancio del sistema pericolo passa anche dall’Igp dell’Emilia Romagna. “Archiviata questa campagna, speriamo unica anche per frequenza, la Pera Igp dell'Emilia-Romagna intende dar vita a un robusto piano di trade e consumer marketing che potrà utilizzare proficuamente la partnership con UNAPera al fine di legare il prodotto alle strategie commerciali del sistema distributivo moderno e tradizionale, per affermare i valori distintivi del frutto e dell'indicazione Igp agli occhi del consumatore, esaltando gli aspetti nutrizionali e la territorialità – annuncia Mauro Grossi, presidente Consorzio di Tutela della Pera dell’Emilia Romagna Igp – A questo si affiancherà un programma di sviluppo della certificazione di imprese e superfici da dedicare alla pera Igp, così da raggiungere in tre anni il 35% della superficie dell'areale, nell'ottica di arrivare alla sua totalità”.

Alla tavola rotonda di ieri, coordinata dal presidente di CSO Italy Paolo Bruni, anche le istituzioni hanno fatto sentire la loro voce. “Il Parlamento è consapevole delle difficoltà del comparto – ricorda Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati – E' importante sostenere l'ortofrutta e le aziende con la liquidità, in modo da far fronte alle crisi di mercato e climatiche. La struttura del Crea sarà rinforzata, in modo da spingere la ricerca sulla lotta alle fitopatie”. Paolo De Castro, in rappresentanza del Parlamento Europeo, ha ricordato il ruolo decisivo del Regolamento Omnibus nella genesi del progetto UNAPera e l’imminente pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale nazionale del recepimento della Direttiva comunitaria in materia di pratiche sleali, che aiuterà i produttori a far valere le proprie ragioni sul mercato. Per rafforzare il sistema è stata approvata la nuova Pac e l'iter si completerà entro l'anno. "Il futuro del settore è nelle nostre mani – conclude De Castro – dobbiamo riuscire a sfruttare gli strumenti a nostra disposizione”.


 
“UNAPera è una scommessa vinta, che ha dimostrato coerenza, lungimiranza e coraggio da parte dei promotori – afferma Alessio Mammi, assessore all'agricoltura della Regione Emilia-Romagna – Sosterremo i frutticoltori con 100 milioni di euro, con interventi mirati su cimice asiatica, maculatura e gelate: le risorse sono una boccata d'ossigeno ma serve un nuovo approccio strutturale del settore, come quello rappresentato da UNAPera”.

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