Sos nocciola, il Piemonte corre ai ripari

Avviato un progetto di ricerca per fronteggiare varie emergenze: i dettagli

Sos nocciola, il Piemonte corre ai ripari
La nocciola è sotto attacco. Le minacce si fanno sempre più pressanti e il Piemonte – dove la corilicoltura vale 26.000 ettari e coinvolge 9.000 aziende – attiva un progetto di ricerca per correre ai ripari e difendere un prodotto come la Tonda Gentile, considerata tra le migliori varietà al mondo dal punto di vista organolettico e per le caratteristiche di resa e pelabilità.

La Regione Piemonte ha attivato un gruppo di lavoro tecnico-operativo che raccoglie le più importanti professionalità nell’ambito della ricerca, composto dal Settore Fitosanitario Regionale, Agrion - Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese, DISAFA - Università di Torino e Agroinnova.

Dal tavolo tecnico è nata la proposta del progetto di ricerca “Nocciola di qualità”, avviato nel 2021 e che proseguirà fino al 2024, al quale partecipano oltre alle istituzioni e gli enti di ricerca, anche i principali esponenti del mondo imprenditoriale del settore.



L’obiettivo è fronteggiare le maggiori criticità legate alla qualità globale della nocciola Piemonte: i danni da cimice asiatica, l’avariato sui frutti, le problematiche che caratterizzano la cascola pre-raccolta. La Regione Piemonte ha incaricato Fodazione Agrion di coordinare il gruppo di lavoro per le attività indicate come priorità.

 “Abbiamo fatto qualcosa che non era mai avvenuto prima, cioè far sedere allo stesso tavolo l’intera filiera della nocciola: produttori, trasformatori e grandi industrie utilizzatrici di questo nostro prodotto d’eccellenza - sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio - L’obiettivo è lavorare insieme a un progetto che ha tre parole d’ordine: qualità, sostenibilità e continuità. Serve un prodotto costante perché i danni dovuti alle calamità naturali sono sempre più frequenti e circoscritti a specifiche aree ed è fondamentale che i nostri contadini possano essere rimborsati. Per questo servono condizioni assicurative che incentivino e mettano nella condizione i nostri produttori di assicurare le proprie nocciole. Un percorso che, al pari del nostro vino, del riso e della carne, punta a rendere la nocciola del Piemonte un grande motore di sviluppo economico per tutto il territorio”.



“Con questo progetto stiamo compiendo un altro passo importante per la tutela di una delle eccellenze del Piemonte: la Nocciola Tonda Gentile. L’aumento significativo della corilicoltura a livello locale e la diffusione di nuove avversità, richiedono una gestione agronomica attenta, che garantisca la salvaguardia e la salubrità del prodotto - sottolinea il presidente di Fondazione Agrion Giacomo Ballari - La ricerca e la sperimentazione sono infatti fondamentali per trovare soluzioni efficaci, e al contempo rispettose dell’ambiente, alle criticità che anche il comparto corilicolo deve affrontare per consentire alla nocciola piemontese di distinguersi per la sua qualità e mantenere il primato che da sempre la caratterizza. Come Fondazione Agrion siamo stati incaricati dalla Regione Piemonte per coordinare il gruppo di lavoro per le attività che la filiera ha indicato come prioritarie, che vedranno coinvolti i partner nelle diverse attività di competenza. Verrà costituita una rete di monitoraggio sul territorio che coinvolgerà i tecnici di tutti i settori produttivi in modo da conoscere in tempo reale la situazione relativa all’insediamento di H. halys nelle zone di maggior presenza e agli spostamenti sul territorio regionale, al fine di concordare con i tecnici e le Organizzazioni di produttori, le strategie d’intervento da adottare nel corso della stagione. Ringrazio per il sostegno finanziario tutte le aziende private e le istituzioni pubbliche che continueranno in questi anni a dare la sostenibilità economica al progetto: un’operazione che permette di comprendere come sia efficace una collaborazione tra pubblico e privato che sostiene un settore economico strategico per la filiera agroalimentare piemontese”.

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