«Nove motivi per non rinunciare alla plastica»

Pro Food: «Impegno per la sostenibilità, ma i consumatori devono fare la loro parte»

«Nove motivi per non rinunciare alla plastica»
Pensare al packaging con la testa e non farsi trascinare in scelte strategiche dalla sola emotività. Pro Food - il gruppo merceologico interno a Federazione GommaPlastica (Confindustria), che raccoglie aziende italiane produttrici di contenitori in materie plastiche destinati al confezionamento, alla distribuzione e al consumo di alimenti e bevande - stila una sorta di vademecum, nove argomenti per non rinunciare agli imballaggi plastici. Soluzioni, ricorda Pro Food, il cui consumo è in costante aumento e i pack in plastica "stanno diventando sempre più sostenibili".

"Le aziende produttrici di packaging sono impegnate da anni su molti fronti - ribadisce l'associazione - sull’eco design, riduzione del peso e quindi della materia prima impiegata e sulla scelta dei polimeri, su un crescente uso di plastica riciclata nella produzione di nuovi contenitori e sulla riciclabilità dei prodotti conformemente alle indicazioni della Ue. I packaging in plastica sono i più efficaci per conservare il cibo e ridurre lo spreco alimentare. Nei paesi in cui si fa scarso uso di imballaggi, ad esempio, si spreca fino al 50% del cibo. Gli imballaggi di plastica, se correttamente conferiti nella raccolta differenziata, possono continuare ad essere una preziosa risorsa anche oltre il fine vita. Per questo è importante che i consumatori facciano la propria parte, utilizzandoli in maniera consapevole e smaltendoli correttamente, e che si investa per rendere ancora più efficiente il sistema di raccolta e riciclo che, in Italia, è già un’eccellenza a livello europeo. Ultimo, ma non per importanza, il tema legato all’igiene e alla sicurezza alimentare che spesso fa preferire gli alimenti imballati a quelli sfusi".



Pro Food - basandosi su una recente ricerca tedesca dell'Institute for Advanced Sustainability Studies - individua quindi nove motivi per cui è difficile rinunciare agli imballaggi in plastica.

IGIENE
Molti partecipanti alla ricerca nutrono riserve sulle proprietà igieniche degli espositori di merci non imballate a libero accesso, sull’uso di contenitori portati da casa e, più in generale, sulle soluzioni di imballaggio riutilizzabile.

PREZZO
In generale, gli alimenti confezionati nella plastica sono preferiti perché risultano più convenienti di quelli imballati con altri materiali.

COMODITÀ
L’acquisto di generi alimentari in un negozio a confezione zero viene percepito dai consumatori come scomodo a causa di un’esperienza di acquisto che richiede più tempo, una gamma di prodotti limitata e la necessità di portare con sé contenitori tutto il giorno. Inoltre, il concetto di imballaggio zero richiederebbe anche dei cambiamenti nello stile di vita e nelle abitudini culinarie dei consumatori, che dovrebbero abituarsi a una durata di conservazione più breve e a non avere nessun promemoria relativo alla data di scadenza degli alimenti, aumentando così il già grave problema dello spreco alimentare.

ABITUDINI
L’influenza delle abitudini sui comportamenti legati all’uso della plastica sembra essere uno dei maggiori ostacoli quando si tratta di ridurne l’utilizzo. Non sorprende dunque che molti abbiano dichiarato di dimenticare di portare con sé le borse riutilizzabili e di finire per questo motivo a prediligere le buste di plastica al momento dell’acquisto.

SCARSA INFORMAZIONE
I consumatori sono spesso incerti sulle alternative a disposizione e su quali tipi di imballaggi siano più sostenibili.

CONVENZIONI SOCIALI
Sebbene in molti guardino alla plastica con sospetto, il suo consumo quotidiano è un comportamento standard socialmente accettato.

PERCEZIONE DELLA RESPONSABILITÀ
I politici e le aziende attendono segnali “dal basso verso l’alto”, mentre le persone si considerano impotenti e attribuiscono le responsabilità “al vertice”. Secondo gli intervistati, sia i consumatori che l’industria hanno la responsabilità di risolvere il “problema della plastica”.

CONSUMISMO
La plastica ha gettato le giuste premesse per il commercio globale e il consumismo, diventando sinonimo di prosperità, democratizzazione dei consumi e del concetto di vita moderna.

MODELLO ECONOMICO

La nostra società si basa su una crescita economica costante che implica un continuo aumento dei consumi. Le aspirazioni di crescita economica rappresentano un importante ostacolo alla riduzione dei rifiuti di plastica.

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