Se gli orticoltori diventano venditori di gas

Succede in Olanda e Belgio. «Il caro energia favorirà Sicilia e Spagna»

Se gli orticoltori diventano venditori di gas
Il settore agricolo europeo si trova ad affrontare aumenti vertiginosi dei costi di elettricità e gas, due materie prime necessarie per riscaldare ed illuminare le serre, ma anche per irrigare. A farne le spese sono tutti i produttori di frutta e verdure, nessuno escluso. Ma c’è una situazione che sembra essere più delicata delle altre: quella delle aziende agricole che coltivano ortaggi all’interno di strutture tecnologiche sotto luce artificialeE all'estero si incontrano già alcuni casi limite, con aziende agricole che cedono i loro contratti di gas a distributori di energia o ad imprese di altri comparti. 

“Negli ultimi mesi, i prezzi energetici sono letteralmente esplosi in tutto il mondo. Al punto da andare a rivoluzionare i programmi per la campagna autunno-invernale delle orticole (pomodori, cetrioli, peperoni, ecc.) del centro e nord Europa”, commenta a Italiafruit News Mattia Gandini, responsabile commerciale della Gandini, azienda di Guidizzolo (Mantova) – associata all’Op Valleverde – specializzata nella coltivazione di pomodori in serra tecnologica. 

“In Olanda e Belgio, per esempio, le superfici di orticole destinate ai cicli produttivi invernali sotto luce artificiale sono meno della metà rispetto alla scorsa campagna. Tanti produttori hanno preferito buttare al macero le piante di ortaggi piuttosto che realizzare gli investimenti. I maggiori costi energetici condizioneranno anche i trapianti di ortaggi per la produzione estiva, che saranno posticipati nei mesi di gennaio e febbraio”.  


Impianto della Gandini

Le nuove raccolte di pomodori nel centro-nord Europa sono iniziate da poche settimane e, vista la carenza dell'offerta, i prezzi di mercato sono molto alti. “Le quotazioni attuali dei pomodori a grappolo olandesi sono più alte del 25% rispetto allo stesso periodo del 2020”, conferma a Italiafruit News Attilio Pagni, responsabile commerciale della Alimentari Ortofrutticoli Abc e coordinatore del comitato Importatori di Fruitimprese. Che sottolinea: “In Olanda il prezzo del gas, impiegato soprattutto per riscaldare le serre di pomodori, cetrioli, altre orticole e fiori, è aumentato di sette volte rispetto a qualche mese fa. Si registrano aumenti importanti anche per la luce, con il risultato che il prezzo dell’energia incide oggi per il 30% dei costi di produzione delle orticole”. 

“Questa situazione sta portando i produttori olandesi più anziani e senza ricambio generazionale a cedere i loro contratti vantaggiosi di gas ai distributori di energia o ad aziende di altri settori – prosegue Pagni – I volumi di pomodori saranno sicuramente di meno rispetto all’anno scorso e quindi i prezzi saranno più alti”.


Serra di cetrioli olandesi 

Spostando l’attenzione al prossimo inverno è probabile che i rincari energetici andranno a favorire le zone produttive dove le serre di colture orticole non hanno bisogno di essere riscaldate. “Per i pomodori di Sicilia, Spagna, Turchia e Marocco potrebbero aprirsi nuove opportunità commerciali – spiega Gandini – Mentre nel nord Italia rischiamo di soffrire i rincari. Basti pensare che il prezzo dell’energia, che era già alto, è triplicato in pochi mesi. Se questa situazione perdurerà saremo obbligati a posticipare di almeno un mese i nuovi trapianti, spostandoli da gennaio a febbraio-marzo, al fine di cercare di non sconvolgere ulteriormente il prezzo dei nostri prodotti che, sicuramente, sarà più alto nella prossima campagna. Ai costi attuali – conclude – abbiamo bisogno di aumentare il prezzo di circa un euro il chilo per i pomodorini e di circa 0,5 euro il chilo per i pomodori grossi (cuore di bue, grappolo, ecc.)”. 

Anche per Enzo Lapietra, co-titolare dell’Agricola Lapietra di Monopoli (Bari), si preannuncia una stagione invernale con i pomodori spagnoli e siciliani protagonisti del mercato, favoriti dell’enorme rincaro del costo dell’energia elettrica e del gas che penalizzerà le produzioni più a nord. “Le aziende che producono pomodori in serra nei Paesi freddi, come Olanda, Belgio, Francia, Inghilterra e Polonia - afferma - saranno penalizzate dai rincari, così come saranno avvantaggiate le aziende che producono in serra nei Paesi caldi”. Questo, secondo il patron dell’impresa pugliese, andrà a discapito dei consumatori, che dovranno accontentarsi di una qualità più bassa, perché “i pomodori prodotti in serre invernali illuminate e riscaldate in modo intelligente, in cui può essere stabilita in modo rigoroso la quantità di luce e calore con cui vengono nutrite le piante, sono decisamente più saporiti e buoni degli altri”.


Serra invernale della Lapietra

Lapietra è convinto che le strade percorribili dalle aziende localizzate nelle zone fredde siano due ed entrambe problematiche: “Le imprese con un alto fabbisogno energetico per riscaldare le serre che decideranno di mantenere una qualità alta dei pomodori, per compensare le spese di produzione dovranno incrementare molto il prezzo di vendita e finiranno con l’essere meno concorrenziali; le aziende col medesimo fabbisogno energetico che, invece, vorranno continuare a vendere i loro prodotti allo stesso prezzo dovranno necessariamente tenere più basse le temperature delle serre, cosa che comprometterà la qualità dei pomodori. In entrambi i casi, saranno penalizzate rispetto alle aziende di Spagna e Sicilia, che questo inverno saranno leader di mercato”.

Le condizioni climatiche di Spagna e Sicilia, infatti, sono tali da permettere alle aziende di non utilizzare alcun tipo di riscaldamento nelle serre o, al più, di utilizzare solo quello d’emergenza.
L’azienda Lapietra non entra in questa partita. "In ogni caso - precisa Enzo Lapietra - l’energia che serve per riscaldare la mia serra invernale è prodotta dalla nostra azienda in autonomia. In primis, siamo dotati di un sistema di co-generazione che, sfruttando il gas naturale, produce contemporaneamente energia elettrica pulita e calore per il riscaldamento delle serre e, allo stesso tempo, emette anidride carbonica che viene immessa nelle serre dove è fondamentale per la fotosintesi delle piante. Inoltre, disponiamo di pannelli fotovoltaici che convertono l’energia solare in energia elettrica prontamente utilizzabile”.

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