Barattiere, produzione verso la destagionalizzazione

Barattiere, produzione verso la destagionalizzazione
La rivista internazionale Sustainability ha pubblicato due contributi scientifici su Barattiere e Carosello, popolazioni di melone immaturo (Cucumis melo L.) molto apprezzati in Puglia e nel sud Italia (Foto 1, in apertura), il cui frutto (peponide) viene consumato ad uno stadio verde, ossia quando i semi sono ancora immaturi e la placenta (endosperma) non è distaccata dalla polpa (mesocarpo) (Foto 2, sotto).


Parti del frutto di carosello ‘Scopatizzo’ fotografato in sezione longitudinale 
allo stadio immaturo e idoneo al consumo.

Nell’ambito del progetto Soilless-Go, finanziato dalla Sottomisura 16.2 del Psr Puglia 2014- 2020 (supporto per progetti pilota e sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie e disseminazione dei risultati ottenuti dai Gruppi Operativi), sono stati svolti due esperimenti al fine di valorizzare questi prodotti dalle interessanti proprietà organolettiche e nutrizionali, verificando la possibilità di destagionalizzare il prodotto. É stata dunque effettuata la caratterizzazione morfologica e nutrizionale di due genotipi di carosello (‘Tomentoso’, noto anche come ‘Leccese’, e ‘Scopatizzo’) e due di barattiere (‘Tondo e ‘Allungato’) (Foto 1). 

Le piante sono state allevate in sistemi senza suolo con ricircolo della soluzione nutritiva e con illuminazione supplementare fornita da lampade a Led, in periodi extra stagionali (Foto 3).
 

Piante di carosello in serra con illuminazione supplementare

Durante la prima attività di ricerca, svolta presso l’azienda sperimentale “La Noria” (Mola di Bari) dell’Ispa Cnr di Bari, il ‘Carosello leccese’ è stato coltivato nel periodo autunnale, grazie all’ausilio di lampade a Led interlighting (posizionate nella parte alta della vegetazione) per sopperire all’insufficiente illuminazione solare. 

I risultati ottenuti dalla destagionalizzazione del ciclo di coltivazione e dall’applicazione dell’illuminazione supplementare sono stati più che soddisfacenti, in quanto è stata ottenuta la produzione di circa 11 kg∙m-2 (ciclo produttivo di circa 11 settimane), simile a quella ottenibile in serra nel periodo estivo, ma circa cinque volte maggiore rispetto a quella ottenibile in pien’aria. Inoltre, dall’analisi biochimica dei frutti è emerso che i moduli Led, pur incrementando la resa di circa il 27% rispetto alle piante illuminate dalla sola luce naturale, non riducono il contenuto di tocoferoli, polifenoli, carotenoidi e clorofilla dei frutti. Inoltre, è emerso che la placenta, che alcuni non consumano, ha una concentrazione di polifenoli di circa 2,5 volte maggiore rispetto al resto del frutto.

Tra l’inverno e la primavera successivi, i quattro genotipi suddetti sono stati coltivati nell’innovativa serra semichiusa dell’azienda Agricola “Fratelli Lapietra”, a Monopoli (Ba), in confronto con due ibridi di cetriolo (Cucumis sativus L., ’Modan’ e ’Baby star’) e con l’ausilio di lampade Led toplighting (lampade posizionate al di sopra della vegetazione).
Grazie all’applicazione dei descrittori Giba (Gruppo di Lavoro Nazionale sulla Biodiversità Agraria) e Ipgri (International Plant Genetic Resources Institute), è stata effettuata una dettagliata caratterizzazione morfo-fisiologica dei genotipi di carosello e barattiere, che ha permesso di individuare caratteri distintivi o in comune tra le varietà locali esaminati. In aggiunta, è stata approfondita la biologia fiorale, col fine di individuare la più idonea forma di allevamento della pianta in funzione della fertilità dei fiori. Lo studio ha permesso di verificare che il barattiere ha differenziato i fiori ermafroditi sugli steli primari e/o secondari; al contrario, il ’Carosello leccese’ ha evidenziato numerosi fiori femminili anche sullo stelo principale.
Dall’analisi della produzione è emerso che ’Carosello leccese’ e ‘Scopatizzo’ hanno prodotto quasi tre volte di più rispetto al barattiere, il 50% in più del cetriolo ibrido ’Baby star’ e leggermente meno del cetriolo ibrido ’Modan’. 

In conclusione, le conoscenze acquisite su barattiere e carosello favoriranno la destagionalizzazione delle produzioni e incentiveranno il consumo anche della placenta, che anziani agricoltori, giustamente, indicano come “caviale verde”. I risultati ottenuti sono stati presentati dalla dottoranda Annalisa Somma e del dottore di ricerca Onofrio Davide Palmitessa al XIII Convegno Nazionale sulla Biodiversità “Biodiversità 2021” (7-9 settembre 2021) e sono risultati vincitori (ex aequo in tre) del “Premio dottorandi”. Entrambi possono essere scaricati liberamente dal sito della rivista Sustainability.

Per maggiori informazioni, è possibile contattare direttamente Onofrio Davide Palmitessa (onofrio.palmitessa@uniba.it) oppure Annalisa Somma (annalisa.somma@uniba.it)
    
In apertura: Foto dei genotipi studiati (da sinistra a destra): ’Carosello scopatizzo’, ’Carosello leccese’, ‘Barattiere allungato’, ‘Barattiere tondo’.

Fonte: Dipartimento di Scienze Agro Ambientali e Territoriali (Disaat), Università degli studi di Bari Aldo Moro