«Aumento costi, la filiera li ammortizzi»

Pedroni (Coop): «Prezzi giusti senza riversare il problema sul consumatore»

«Aumento costi, la filiera li ammortizzi»
Il caro materie prime preoccupa anche la distribuzione moderna. C'è un aumento dei costi che sta travolgendo il settore primario - e anche l'ortofrutta è investita da questo fenomeno - tra crescita dei prezzi dei materiali necessari alla produzione, energia (clicca qui per approfondire), trasporti, packaging... Una situazione che rischia di generare tensioni e che non è sfuggita a Coop Italia.



Ieri, durante l’incontro “Coop-G20 Coltivare il futuro” che si è tenuto a Firenze (clicca qui per leggere l'articolo), il presidente Marco Pedroni è intervenuto sul tema. "Stanno esplodendo i prezzi delle materie prime, dei noli, dei trasporti, dell'energia, si rischia un'inflazione da costi terribile che rischia di stoppare la ripresa, ripresa che invece sta avvenendo - l'analisi del numero uno di Coop - Stanno arrivando richieste di aumento, pensiamo di trasferirle tutte ai consumatori? No, è sbagliato e impossibile. Dobbiamo prenderci carico del problema, ognuno per la sua parte, facendo da ammortizzatore. E questo sta dentro un'idea di collaborazione, diversa dall'idea di fare l'affare di mercato sul breve periodo".

Collaborazione di filiera, dunque, che come ha detto Pedroni "va oltre alle dinamiche commerciali e di mercato. Un'integrazione verticale che non va assolutamente negata: i 500 produttori del nostro mondo agricolo che fanno prodotti a marchio Coop hanno rapporti con noi mediamente da 15 anni, alcuni da 30. E' fondamentale costruire questo".



La collaborazione è importante, ma non basta più, ha rimarcato poi Pedroni, ricordando il gap infrastrutturale del Paese e la necessità di accorciare i passaggi. "Serve un'efficienza infrastrutturale, una riduzione dell'intermediazione e un'aggregazione degli agricoltori. C'è poi un grande lavoro da fare per rendere evidente il prezzo giusto, che tiene in equilibro le varie esigenze e che sia riconoscibile da tutti. Noi ci rifiutiamo di fare aste a doppio ribasso, con qualunque metodo, anzi, analizziamo i mercati per evitare di pagare meno un prodotto, come abbiamo fatto recentemente con il pomodoro".

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