Buttiglieddru, una nicchia in crescita

I produttori siciliani tornano a questo pomodoro della tradizione, richiesto anche dall'estero

Buttiglieddru, una nicchia in crescita
Da poco diventato presidio Slow Food, il pomodoro Buttiglieddru rappresenta oggi un prodotto di nicchia in forte crescita. Tra le aziende che stanno riscoprendo questo pomdoro, per anni abbandonato dai produttori siciliani, c’è anche l’azienda agricola Gumina Rosita di Palma di Montechiaro (Agrigento).



Una coltura, quella del Buttiglieddru, non facile da gestire considerato che cresce in aridocoltura. “Con questa tecnica non usiamo acqua e nemmeno fitofarmaci ma solo zolfo e insetti utili - spiega a Italiafruit News Alessandro Piritore, marito di Rosita Gumina, nonché collaboratore dell’azienda – in questo modo i frutti hanno un gusto concentrato davvero unico”.
La coltivazione è in campo aperto su una superficie di due ettari e, ad affiancare le piante di Buttiglieddru, si trova anche lo zucchino siciliano: “Abbiamo inserito le zucchine perché ci aiutano ad arginare gli effetti della Tuta absoluta” specifica il produttore.



Dall’azienda non nascondono il forte impegno per questa coltura: “Tra la preparazione del terreno e la raccolta siamo impegnati tutto l’anno – raccontano i produttori – prima lavoriamo un terreno a base di sabbia e argilla che in autunno fresiamo a mano, verso i primi di marzo facciamo il primo trapianto. Da metà giugno fino ai primi di ottobre ci dedichiamo alla raccolta. Finora non abbiamo registrato particolari problemi, abbiamo circa 6500 piantine e il raccolto è qualitativamente superiore”.



Tutti i Buttiglieddru sono commercializzati con il logo del presidio Slow Food e il marchio aziendale, mentre nelle padelline è riportato il nome “Associazione per la tutela del pomodorino ‘Buttiglieddru’ di Licata” a cui l’azienda aderisce.
Il prodotto è distribuito nei mercati provinciali di Agrigento, oltre che a livello locale: “Sono in molti ad acquistarlo direttamente a Palma di Montechiaro per trasformarlo in passata, come tradizione vuole” specifica Piritore.
E aggiunge: “Grazie all’utilizzo dei social (qui il link alla pagina Instagram), riceviamo contatti dai ristoranti torinesi, pugliesi ma anche dalla Germania e dalla Svizzera. Sicuramente vogliamo aumentare il nostro business italiano, quest’anno lo dedichiamo alla ricerca di nuovi canali commerciali”.
“Il prezzo dei pomodori si aggira su 1/1,50 euro al chilogrammo – sottolineano dall’azienda – una quotazione di cui siamo soddisfatti perché riusciamo a coprire le spese di produzione”.



L’attenzione per questo prodotto è alta e, a valorizzarlo, è stata anche la trasmissione “Cotto e mangiato” recentemente registrata in zona, dove lo chef Andrea Mainardi ha intervistato Vicenzo Graci, il presidente dell'associazione per la tutela del Buttiglieddru, che ne ha elencato qualità e metodo di coltivazione.

“A breve – concludono dall’azienda – il Buttiglieddru potrebbe trasformarsi anche in liquore, è un progetto su cui stiamo lavorando e che speriamo di portare a termine a breve”.

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