Prezzi, luglio chiude tra sorprese e conferme

Il report Ismea sui listini all'origine di frutta estiva e ortaggi nella quarta settimana

Prezzi, luglio chiude tra sorprese e conferme
Un luglio in crescendo per i prezzi all'origine di molti frutti estivi mentre gli ortaggi segnano il passo, pur con numerose eccezioni. Anche nella quarta settimana del mese, stando al report Ismea, si è confermata positiva l'intonazione del mercato per pesche, nettarine e per le ultime quote di albicocche con listini che in qualche caso hanno mostrato ulteriori assestamenti al rialzo. Prosegue la raccolta delle susine: discreta la richiesta. Primi stacchi per l'uva da tavola apirene nel metapontino scambiata sulla base di quotazioni di esordio superiori a quelle della scorsa campagna. In un clima di generale calma si sono svolti gli scambi per le pere estive a fronte di una domanda piuttosto cauta negli acquisti.  

Entrando nel dettaglio, si avvicinano le ultime battute della campagna delle albicocche: l'offerta è risultata in ulteriore riduzione e le limitate disponibilità avviate sui mercati dallo standard qualitativo soddisfacente sono state agevolmente collocate sulla base di quotazioni stabili, in ascesa solo sulla piazza di Forlì.



In pieno svolgimento le operazioni di raccolta di pesche e nettarine nelle aree centro settentrionali mentre risultano ormai in fase conclusiva negli areali produttivi meridionali. Sotto il profilo commerciale, evidenzia Ismea, anche dal 19 al 25 luglio il mercato ha mostrato un andamento  soddisfacente. Le buone caratteristiche qualitative del prodotto unitamente a una domanda interessata all'acquisto hanno reso agevole il collocamento della merce con quotazioni che sulla maggior parte delle piazze monitorate hanno teso alla stabilità. Da segnalare però l'incremento dei prezzi osservato nell'areale veronese e per le pesche a polpa gialla di provenienza forlivese a fronte delle maggiori richieste pervenute. Nel metapontino inoltre, aggiunge il report di Ismea, si sono confermati in aumento i listini per le pesche grazia a uno standard qualitativo in termini di calibro ottimale, mentre per le nettarine gli operatori del settore hanno ulteriormente spinto il collocamento delle pezzature medio piccole agendo sulla leva dei prezzi.

Uva da tavola: a partire dall'ultima settimana "piena" di luglio nell'arco metapontino ha avuto inizio la raccolta delle apirene a bacca bianca. I primi  quantitativi staccati, dallo standard qualitativo soddisfacente sia per conformazione del grappolo che per grado zuccherino, hanno riscosso l'interesse della domanda. Le quotazioni di esordio si sono attestate su valori superiori rispetto a quelle della passata campagna di commercializzazione. 

Si sono intensificate le operazioni di raccolta dell'uva in tutte le aree produttive siciliane e pugliesi: la collocazione del prodotto è proseguita in un clima di generale interesse della domanda e sulla base di quotazioni in fisiologico calo per le aumentate disponibilità sui mercati.  I prezzi tuttavia, sebbene in calo rispetto alla precedente settimana, si sono confermati in incremento rispetto a quelli del 2020.

Capitolo susine: prosegue la raccolta, quantitativi in incremento. Sotto il profilo commerciale la settimana è stata caratterizzata da una generale stabilità. Il collocamento del prodotto è proseguito in un contesto di discreto interesse della domanda e sulla base di quotazioni sostanzialmente stabili. Oscillazioni di prezzo sono state osservate solamente per la merce salernitana, per le varietà Black di provenienza bolognese e per le Ozark Premier sulla piazza di Modena in virtù dei maggiori quantitativi presenti sui circuiti commerciali.

In calo invece i listini per le pere da tavola estive. Sotto il profilo commerciale il mercato è apparso piuttosto calmo. Domanda cauta sul fronte acquisti, in attesa di verificare le effettive potenzialità del mercato. 



Per quanto riguarda gli ortaggi, Ismea scrive di un calo delle quotazioni medie quale conseguenza di disponibilità che in qualche caso sono risultate superiori alla richiesta. Fanno eccezione zucchine, fagiolini, indivie e radicchi per i quali invece l'offerta non sempre è riuscita a soddisfare la richiesta. Risultato: quotazioni tendenti al rialzo.

Per le lattughe di origine veneta la richiesta è risultata limitata, per cui gli scambi sono avvenuti a ritmi lenti e sulla base di prezzi cedenti. Solo per la tipologia iceberg i minori quantitativi immessi sul mercato hanno trovato agevole collocamento nei circuiti commerciali e i corsi hanno teso al rialzo. Per l'indivia di origine abruzzese il mercato è risultato attivo, l'offerta è stata collocata con facilità e le contrattazioni si sono concluse con prezzi in incremento. Per i radicchi si è confermato in rialzo il listino per il prodotto rodigino in virtù di una offerta stabile cui è corrisposta una buona domanda. Di contro una minore possibilità di collocamento è stata osservata per il radicchio abruzzese con quotazioni che hanno mostrato una flessione.

Stabili le patate: gli scambi sono proseguiti in un contesto di sostanziale equità sia in termini di volumi scambiati che di quotazioni. Anche nella quarta settimana di luglio si è osservato un ulteriore incremento delle quotazioni dei fagiolini in tutti i principali areali di coltivazione dovuto al calo dei quantitativi raccolti. Gli scambi sono avvenuti speditamente grazie a una domanda interessata all'acquisto. 

La settimana si è conclusa con un ulteriore flessione dei prezzi medi all'origine delle angurie: le quantità raccolte sono risultate in incremento, mentre la richiesta, sia interna ma in particolar modo estera, a causa dell'instabile andamento climatico, è risultata contenuta. Gli scambi pertanto hanno subito un rallentamento con prezzi in generale calo. Solo sulla piazza di Teramo e per il prodotto mantovano una offerta in linea con la domanda ha permesso alle quotazioni di posizionarsi sugli stessi livelli precedentemente raggiunti.



Situazione analoga per i meloni: l'andamento commerciale si è confermato lento, con disponibilità sempre superiori alle quantità richieste. Solo per il prodotto mantovano, veronese, salernitano e per la tipologia Helios trapanese i prezzi non hanno mostrato variazioni rispetto alla precedente settimana a fronte di un generale equilibrio tra domanda ed offerta.

Ancora in aumento invece il prezzo medio delle zucchine. Il balzo delle quotazioni ha interessato la maggior parte delle piazze di scambio a fronte di una offerta che, a causa di un andamento climatico altalenante, è risultata più contenuta. Le disponibilità affluite sui mercati hanno trovato agevole collocamento grazie ad una domanda interessata all'acquisto. Di contro nell'areale cuneese i maggiori quantitativi immessi sui circuiti commerciali, dallo standard qualitativo non sempre adeguato sono stati compravenduti sulla base di prezzi cedenti. Stabile infine il mercato nel napoletano.

L'andamento delle melanzane, prosegue il report Ismea, non ha mostrato grosse variazioni rispetto a quanto precedentemente osservato. Il collocamento del prodotto è proseguito a ritmi regolari e costanti e sulla base di quotazioni sostanzialmente stabili. Solo per le produzioni pugliesi i listini hanno mostrato cedenze. Di contro nel napoletano una domanda particolarmente attiva ha favorito le quotazioni.



In calo i prezzi medi all'origine dei peperoni a causa dell'andamento del mercato del prodotto di origine pugliese. La maggiore offerta immessa nei circuiti commerciali non è stata bilanciata da una domanda altrettanto sostenuta con conseguente flessione delle quotazioni. In aumento invece i listini per il prodotto di origine napoletana complice una ascesa della domanda. Stabili i prezzi nell'areale laziale e salernitano a fronte di una offerta in linea con la richiesta.

La quarta settimana di luglio, infine, si è conclusa con un lieve ridimensionamento dei prezzi dei pomodori. Il calo delle quotazioni non ha interessato in maniera omogenea tutti gli areali produttivi e tutte le tipologie. Le contrazioni sono state registrate per le tipologie ciliegino, tondo liscio rosso a grappolo di provenienza laziale, per il San Marzano da sugo salernitano e per il tondo liscio sulla piazza di Cesena dovuto ad un'offerta superiore alla domanda, mentre sulla piazza di Foggia e Lecce una richiesta particolarmente attiva ha reso spedito il collocamento delle bacche e i listini hanno teso al rialzo. Nel complesso stabile il mercato in tutti i restanti areali produttivi. 

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