E in Valtellina le mele rovinate diventano spumante

E in Valtellina le mele rovinate diventano spumante
Dai meleti di montagna sgorgano bollicine dorate. A Grosotto in Valtellina, terra di lavoratori incuranti della fatica - scrive La Stampa - c'è chi ha voluto azzardare coniugando il gusto dei tipici sapori valtellinesi, ossia mele e vino, all'innovazione in ossequio a quella manodopera artigianale racchiusa nelle tradizioni degli avi e qui riattualizzata da una continua ricerca.

Risultato: Melagodo dell'azienda Laura Del Fatti. Un sidro spumante di mela dai sentori unici creato con frutta di alta montagna coltivata con tecniche singolari e raccolta a maturazione ideale proprio per conferire i caratteristici aromi. Un prodotto fresco, mai stucchevole in bocca. Una sfida firmata Simone Da Prada, architetto 37enne, figlio della titolare della piccola azienda a conduzione familiare, e dai parenti Gianni Tognoli e Giovanni Pini.

Una scommessa nata alcuni anni fa - riporta ancora l'articolo de La Stampa - in una di quelle giornate ordinarie senza nulla da festeggiare, ma dove le buone idee possono trovare spazio e, unite a un po' di fortuna, passione e tenacia, trasformarsi in intuizioni vincenti. Melagodo metodo classico, prodotto in due versioni, sidro spumante Extra Dry e Brut, in pochi mesi si è fatto apprezzare e ha preso il volo scalando le classifiche delle competizioni più autorevoli del settore: oro nel 2019 al Cider World, fiera del sidro di Francoforte in Germania per l'Extra Dry, sempre oro all'International Cider Challenge a Londra nel 2020 e nel medesimo anno trofeo per il miglior sidro europeo in Spagna. Non da meno la versione Brut onorata della medaglia di bronzo e del primo premio per il miglior design all'International Cider Challenge di Londra e della medaglia d'argento al X Salòn Internacional de les Sidres de Gala in Spagna .

"L'idea è nata per caso dalla necessità di utilizzare una partita di mele rovinate dalla grandine - spiega Simone Da Prada al quotidiano torinese - All'inizio non avevamo nessuna aspettativa. E' iniziato tutto come un esperimento. Desideravamo semplicemente ricavare una partita di sidro per noi e abbiamo iniziato a torchiare producendo inizialmente un prodotto quasi imbevibile. Poi abbiamo pensato che sarebbe stato interessante creare qualcosa di nuovo. Trovare un modo per valorizzare anche economicamente le nostre mele di montagna (i campi in alta quota, proprio per la loro posizione, comportano costi decisamente più alti rispetto agli impianti situati in valle ndr) e, tentativo dopo tentativo, sperimentando vari tipi di spremitura, si è avverato il sogno. Ora è il nostro orgoglio. 6000 bottiglie la produzione annua. Il nostro prodotto non era ancora presente in zona". 

Una zona dove l'agricoltura sa di coraggio e sfida l'impossibile su appezzamenti scoscesi che paiono vivere quasi per miracolo blindati in un tempo sospeso e spesso martoriati da agenti atmosferici. Qui mani laboriose sanno trasformare i piccoli frutti aggrappati tenacemente ai rami in nettari dai potenti ed esuberanti bouquet di mela.

L'imperativo: non mollare. Creato con mele di montagna, renette, Golden rosse antiche, Fuji, Granny Smith, coltivate nei più alti meleti, terreni che vanno dagli 800 ai 1000 metri di quota, Melagodo celebra la Valtellina che riaffiora in ogni sorso e diviene virtuoso eesmpio di identità territoriale. Un concreto omaggio a quell'autenticità contadina che la voracità dell'era moderna tende quasi a cancellare anche in queste zone. Interamente "home made", il sidro spumante di mela è prodotto con tecniche mutuate all'enologia.

Da Prada illustra il processo produttivo e spiega a La Stampa che per realizzare Melagodo metodo classico si inizia dalla spremitura a freddo di svariate tipologie di mele. Nel giro di alcune settimane la lenta fermentazione del nettare caratterizzato da persistenti profumi floreali e fruttati dall'alto concentrato zuccherino, ma in grado di conservare piacevolissima freschezza, trasforma il succo in un vino fermo di mele che, racchiuso in apposite botti, verrà poi lasciato maturare per oltre sei mesi raggiungendo i livelli di complessità organolettiche desiderati. Si passa poi alla spumantizzazione utilizzando il metodo classico.

"Dopo aver riposato nelle nostre cantine , raggiunta la sua piena maturazione, il prodotto viene sboccato alla voleé - racconta Da Prada - La massa di lievito e i liquidi persi nel corso di questa suggestiva operazione vengono poi reintegrati rabboccando le bottiglie con le liqueur d'expedition la cui ricetta è da noi gelosamente custodita". Nascono così nettari dal gusto indimenticabile: con le sue note di spezie e mela cotta, il sidro spumante extra dry metodo classico dal colore limpido e dorato, perlage fine con oltre 18 mesi di affinamento sui lieviti. Aromatico e inconfondibile, invece, il Brut con ben 36 mesi di affinamento sui lieviti.