Blackout al Mercato di Milano, frutta e verdura ko

Celle frigorifere spente 10 ore: merce svenduta o gettata, danni per centinaia di migliaia di euro

Blackout al Mercato di Milano, frutta e verdura ko
Dieci ore di blackout, di celle frigorifere spente, con i grossisti costretti a svendere frutta e verdura, seriamente danneggiate: è accaduto venerdì all'Ortomercato di Milano dove un lungo guasto della rete elettrica ha coinvolto un padiglione dalle 12 circa - appena finito il ritiro della merce all'interno delle celle - protraendosi sino alle 22. Gravi le conseguenze soprattutto alle verdure che, senza il "supporto" del freddo, con una temperatura esterna attorno ai 30 gradi e solo leggermente più basse nelle ore serali, hanno subito gravi contraccolpi. 

"Il blackout ha colpito per fortuna solo uno dei quattro padiglioni, il “C” , ma è stato sufficiente per causare qualche centinaio di tonnellate di frutta e verdura andate a male, con danni di diverse centinaia di migliaia di euro", racconta Salvatore Musso, portavoce dei grossisti di Ago-Fedagro milanese. "In quel padiglione infatti ci sono 27 operatori e ogni punto vendita ha subito mediamente circa 20-30 mila euro di danni...".



"Molti prodotti sono stati svenduti a pochi centesimi soprattutto ai venditori ambulanti, una parte è stata acquistata dai privati che il sabato hanno accesso in mercato mentre una  ulteriore fetta è stata donata alle Onlus che operano dentro la struttura di via Lombroso", aggiunge Musso. "Purtroppo però alcuni prodotti come le insalate e i fiori di zucca erano ridotti molto male e sono stati buttati".



Dal punto di vista commerciale ieri, nella piattaforma milanese, si è registrato un notevole afflusso di materia prima: "Tutti i punti vendita erano ben forniti sopratutto di drupacee, meloni, angurie e ciliegie, che ancora oggi soffrono di una quotazione molto bassa", analizza il grossista. "Registriamo l’inizio delle stagione degli agrumi d’oltreoceano, segnale della fine della produzione di arance e limoni del bacino del mediterraneo, così come del Nordafrica, per dare inizio sopratutto alle produzioni del Sudafrica e del Centro America".
 
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