Raccolta angurie, controlli a tappeto in Salento

Tra lavoro sommerso e addetti senza mascherina: denunce e sanzioni

Raccolta angurie, controlli a tappeto in Salento
Le regioni tornano bianche, ma sul lavoro bisogna portare le mascherine. Anche quando si lavora all'aria aperta e si raccolgono angurie. Diverse aziende agricole pugliesi sono state multate perché i loro dipendenti non erano dotati dei dispositivi di protezione individuale: questo il risultato dei controlli effettuati la scorsa settimana dai carabinieri della stazione di Nardò e della tenenza di Copertino, insieme a personale del nucleo ispettorato del lavoro di Lecce e della specifica task force anticaporalato.

I militari, come riporta la stampa locale, hanno battuto il territorio Salentino, elevando sanzioni e contestando anche casi di lavoro sommerso. Un'ammenda di oltre 4.900 euro è stata comminata al titolare di un'impresa agricola per non aver sottoposto i dipendenti alla visite mediche.



Ora si è in attesa dell'apertura del campo di accoglienza Boncuri di Nardò (Lecce) per i lavoratori stagionali immigrati, una struttura che quest'anno sarà raggiungibile in totale sicurezza e sarà resa ancora più vivibile. Questo è quanto assicura il Comune Salentino, visto che il campo è stato oggetto di un finanziamento da mezzo milione da parte del Ministero dell'Interno. Dal ghetto, dalla situazione di emergenza, a un campo attrezzato e a modello di accoglienza.

“In cinque anni – spiega il sindaco Pippi Mellone – abbiamo compiuto la rivoluzione dell’accoglienza. Dalle tende, dal ghetto, dalla speculazione e dallo scenario indegno di qualche anno fa, cui qualcuno ha contribuito con il tragicamente sinistro passaggio delle ruspe, siamo passati a una soluzione che non ha precedenti nelle vicende dell’accoglienza in questa città. Un campo attrezzato che con questo finanziamento migliorerà definitivamente. Un nuovo punto di arrivo, fondamentale per la dignità di centinaia di lavoratori migranti. Un’azione corale resa possibile dalla splendida collaborazione tra le istituzioni e gli attori sociali”.

Intanto, però, la stampa locale ha raccolto alcune testimonianze choc tra i braccianti fuori da Boncuri. Alcuni di loro parlano di retribuzioni misere: un centesimo ogni dieci angurie raccolte.

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