Agrumi, ecco il bilancio della campagna italiana

Acquisti al dettaglio, import-export, prezzi, normative: tutti i dati emersi dal Gruppo di Contatto

Agrumi, ecco il bilancio della campagna italiana
Folta partecipazione al Gruppo di Contatto Agrumi che si è svolto mercoledì 9 giugno in videoconferenza. Oltre quaranta rappresentanti di Italia, Spagna, Portogallo e Francia hanno discusso del bilancio della campagna agrumicola 2020/21, nonché delle previsioni per il futuro sui nuovi impianti e sull'impatto delle produzioni. All'ordine del giorno anche tre argomenti relativi alla situazione normativa: la limitazione all’uso dell'etilene sugli agrumi biologici, l'autorizzazione eccezionale del Clorpirifos metile e la proposta di modifica della Norma Agrumi Cepe-Onu (“Practically free from living pests”). Si è parlato infine di sostenibilità, con approfondimenti sul mercato biologico, l'impronta di carbonio ed azioni in materia di biodiversità.

Per l'Italia hanno partecipato alla riunione Elena Albertini dell'OI Ortofrutta Italia, Anna Rufolo della Cia, Melven Bosca di Unaproa, Lorenzo Bazzana della Coldiretti, Giuseppe Di Silvestro, Salvatore Fisicaro, Antonio Toro, Salvo Laudani e Giulio Paolini per Italia Ortofrutta Unione Nazionale; Giosuè Arcoria, Giovanni Selvaggi, Marta Fiordalisi per Confagricoltura; Francesco Cosentino e Nino Campisi per Fruitimprese; Mario Schiano lo Moriello per Ismea e due rappresentanti del Ministero dell'Agricoltura: Roberto Cherubini e Pellegrino De Ieso. 



Il bilancio della campagna italiana
Interessante la relazione che ha esposto Mario Schiano lo Moriello per valutare l'andamento dell’ultima stagione, che ha visto una forte ripresa della produzione agrumaria italiana rispetto alla campagna 2019/20. Tale aumento produttivo ha interessato tutti i principali prodotti (arance, limoni e clementine), facendo registrare una offerta abbondante che ha riportato i prezzi all'origine ai livelli del 2018/19 precedenti alla pandemia.



Riguardo al consumo nazionale, la campagna ha evidenziato una lieve contrazione degli acquisti al dettaglio di agrumi (-0,8%) rispetto alla stagione precedente, mentre rispetto alla media delle tre campagne precedenti la flessione è stata maggiore (-2,7%). La maggiore offerta di piccoli agrumi ha determinato l'aumento del 6% degli acquisti nel confronto con la scorsa annata, anche se rispetto al dato medio delle ultime tre campagne si registra una flessione del 4%. 



In lieve crescita risultano le vendite di agrumi confezionati, che sono ammontate a 268 milioni di kg (+1% rispetto alla campagna precedente) grazie all’aumento del 15% registrato dai piccoli agrumi. 

Sul fronte del commercio internazionale, infine, l'Italia ha perso quote di mercato in esportazione soprattutto per i piccoli agrumi. Il 70% dei prodotti agrumicoli importati sono stati acquistati dalla Spagna, seguita dal Sud Africa che ha raddoppiato i volumi in un anno portando la sua quota al 7% (era il 3% nel 2019/20).





Etilene e Clorpirifos metile
In merito al confronto sul gas dell’etilene, i quattro Paesi produttori hanno manifestato opinioni convergenti per evitare eventuali limitazioni nel segmento del biologico. “Il processo di discussione del Regolamento della Commissione Ue è a buon punto - precisa Elena Albertini dell'OI Ortofrutta Italia - Considerata quindi l'urgenza, la Spagna ha invitato la nostra e le altre delegazioni a inviare una lettera simile a quella appena spedita alla Commissione tramite la Copa Cogeca contro l'eliminazione della possibilità di utilizzare l'etilene negli agrumi biologici per deverdizzare i prodotti”. 

“Sulla questione del Clorpirifos metile, invece, le posizioni sono diverse perché le autorizzazioni eccezionali vengono decise dagli Stati membri. Questo principio attivo oggi è vietato in alcuni Paesi e in altri no. Si è così convenuto di rimandare il dibattito al prossimo gruppo del Comitato misto fitosanitario per discutere dell’armonizzazione sulle autorizzazioni, della mancanza di reciprocità (alcune sostanze sono vietate in Ue, ma possiamo importare agrumi con sostanze bandite), del maggiore controllo alle frontiere e, in ultimo, dell’obbligo del cold treatment sulle importazioni degli agrumi da Paesi extra Ue”.

Preoccupa il trend crescente delle importazioni dai Paesi extra Ue - in particolare Sud Africa - che possono contare su costi di manodopera e prezzi all'origine nettamente inferiori a quelli dei produttori europei (Fonte tabella: Ministero dell'Agricoltura iberico)

Norma Agrumi Cepe-Onu 
Nel prossimo incontro previsto all’Unece, su proposta della Svezia, verrà discusso un aspetto specifico legato alle indicazioni sui requisiti minimi per la norma Agrumi Cepe-Onu. “Allo stato attuale - spiega ancora Albertini - la norma nella parte iniziale dice che il prodotto deve essere praticamente privo di parassiti, mentre la proposta sarebbe di evidenziare praticamente privi di parassiti vivi, indicando come principale motivazione la riduzione dello spreco alimentare. Il Gruppo di Contatto Agrumi ha rigettato la proposta, perché identificare degli organismi nocivi morti nelle forme o stadi lavarli è difficile. Inoltre non è possibile escludere se tra gli organismi morti possono trovarsi organismi vivi, salvo controllare ogni singolo frutto per lotto. Cosa impossibile da fare”.

Sostenibilità
Tra i temi della sostenibilità, il tavolo ha rilevato l’importanza di Life Vida for Citrus, progetto europeo creato con l'obiettivo di proteggere il settore degli agrumi sviluppando piante resistenti alle malattie. “Si tratta di un progetto molto interessante - conclude Albertini - nato con l'idea di implementare pratiche culturali ecologiche che limitino lo sviluppo del vettore che trasmette la Huanlongbing (rinverdimento degli agrumi) e contribuiscano a ridurre l'impronta di carbonio e il cambiamento climatico. Il progetto mira anche a sviluppare uno strumento per il rilevamento in tempi brevi della malattia, in modo da facilitarne notevolmente il controllo”. 

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