Pesche e albicocche, prezzi migliori del 2020

Le rilevazioni di Ismea per l'esordio delle drupacee e per le campagne di fragole, pomacee e kiwi

Pesche e albicocche, prezzi migliori del 2020
Nei campi italiani si raccolgono in modo sempre più diffuso le drupacee, i cui prezzi all'origine risultano mediamente superiori a quelli spuntati all'inizio della stagione 2020: lo dice Ismea nella sua analisi riferita alla settimana dal 10 al 16 maggio.

Nelle aree precoci del metapontino ha preso il via la raccolta dei primi quantitativi di albicocche in pieno campo della varietà Mogador e Aurora; il prodotto ha presentato un profilo qualitativo abbastanza soddisfacente ed è stato veicolato esclusivamente sui mercati interni con quotazioni superiori a quelle di esordio della passata campagna di commercializzazione. 



Discorso analogo per pesche e nettarine: la settimana in esame ha segnato l'inizio della raccolta negli areali precoci del Metaponto delle prime quote di prodotto in coltura protetta. Gli stacchi hanno presentato un calibro mediamente più piccolo rispetto alla norma e le quantità sono al momento decisamente limitate; i prezzi di esordio si sono attestati su livelli superiori a quelli del 2020.

Per quanto riguarda le ciliegie, Ismea evidenzia che, nelle aree vocate del barese le operazioni di raccolta si sono intensificate, con disponibilità in aumento complice il favorevole andamento climatico registrato durante la settimana che ha accelerato il processo di maturazione dei frutti. Lo standard qualitativo viene definito in netto miglioramento sia in termini di colorazione che per grado brix, con prevalenza di calibri sostenuti e buona shelf life. La merce avviata sui mercati interni ha riscosso l'interesse della domanda che ne ha permesso un'agevole collocazione sulla base di quotazioni in lieve, fisiologica flessione per le aumentate disponibilità.



Capitolo fragole: positive le contrattazioni per il prodotto metapontino il cui collocamento è avvenuto agevolmente sia sui mercati interni che esteri con quotazioni che hanno mostrato una fisiologica flessione a fronte di maggiori quantitativi. Favorevole l'andamento delle vendite anche per le produzioni campane e per la Favetta laziale i cui listini si sono confermati stabili in virtù di una domanda adeguata alle quantità offerte. Si sono intanto intensificate le operazioni di raccolta negli areali del Nord della penisola; l'ascesa dell'offerta non ha però reso problematico il collocamento, avvenuto peraltro sulla base di quotazioni in lieve calo a causa delle maggiori disponibilità.



Venendo alle specie autunno-invernali resta positiva l'intonazione del mercato delle mele. Le quotazioni sulle piazze ancora attive hanno mostrato una sostanziale stabilità, eccezion fatta per la Morgenduft di provenienza trentina, i cui listini, risentendo di una minor richiesta, hanno teso al ribasso. Sempre più contenute le disponibilità di pere, con Conference ormai alle ultime battute: discreta la domanda, quotazioni sostanzialmente in linea con i primi giorni di maggio.

Allo stesso modo le ultime quote di kiwi, sostenute da uno standard qualitativo che Ismea descrive come "ancora soddisfacente", hanno goduto di un agevole collocamento sulla base di quotazioni stabili. Solo sulla piazza di Verona si è osservato un incremento del listino legato alla combinazione minori quantità-maggiore richiesta. 

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