Albicocche, la bilancia delle opportunità

Campagna al via. Gallo: «Ma manca manodopera e i costi aumentano»

Albicocche, la bilancia delle opportunità
Quando la campagna produttiva parte, i piatti della bilancia sono sullo stesso livello: "pesare" difficoltà ed opportunità è però necessario per impostare il lavoro senza tralasciare nulla. Abbiamo seguito questo schema per valutare la campagna albicocche e lo abbiamo fatto con Natalino Gallo, presidente dell'Op Agricor di Corigliano Calabro (Cosenza).
Il piatto delle difficoltà è ricco, l'imprenditore calabrese ci mette i problemi climatici - che hanno ridotto i volumi disponibili - l'aumento dei costi delle materie prime, che impattano sul packaging e poi le difficoltà nel reperimento della manodopera specializzata. Sull'altro piatto, invece, la qualità dei frutti e la speranza. La speranza di un andamento positivo dei consumi che, a fronte dei volumi ridotti di questa stagione, potrebbe dare alla campagna un'intonazione positiva.



Domenica scorsa sono iniziati i primi scarichi per le albicocche dell'Op Agricor. "La campagna è partita con le varietà precoci, prevalentemente Mikado - illustra Gallo - In settimana partiremo poi con la rossa Totem, pezzatura ridotta ma dolce come il miele. Così daremo avvio anche alla commercializzazione della nostra linea Eccelsa, la nostra linea premium".



La campagna albicocche in Calabria è partita in ritardo quest'anno. "Di circa una decina di giorni - annota il presidente dell'Op Agricor - E' dovuto all'andamento climatico anomalo, ma d'altra parte gli sbalzi termici che ci sono, anche importanti, stanno conferendo una colorazione ottima ai frutti. Con i gradi Brix ci siamo e quindi non ci resta che sperare in un meteo positivo: alla fine è ciò che conta per la frutta estiva, sia per la produzione che per i consumi".



Non bisogna commettere l'errore di affrontare la campagna con leggerezza perché la merce sarà meno del solito e sarà facile collocarla. Ci sono anche altre criticità da affrontare e soprattutto non bisogna sottovalutare il consumatore e offrire un prodotto all'altezza delle aspettative. "Le albicocche le abbiamo, ma non nei quantitativi soliti di produzione - ricapitola l'imprenditore - In questa situazione dobbiamo fronteggiare l'aumento dei costi delle materie prime: il packaging sta raddoppiando e oggi quasi tutti il prodotto è confezionato. Un altro grosso problema è la mancanza di manodopera specializzata, soprattutto per la raccolta: ogni anno si fa sentire sempre di più, in aziende come la nostra dove si fanno sei passaggi per raccogliere i frutti al giusto livello di maturazione serve personale esperto. Tanti operatori qualificati stanno andando in pensione - conclude Natalino Gallo - e non c'è ricambio generazionale".

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