«Funghi, servono qualità e formazione dei consumatori»

Mancon (Padova) utilizza i social per promuovere i Pleurotus, oltre alla gamma rucola e baby leaf

«Funghi, servono qualità e formazione dei consumatori»
Tra le eredità lasciate dal primo lockdown c’è stato sicuramente il tempo che gli italiani hanno dedicato alla cucina, tra piatti elaborati e la riscoperta di prodotti tradizionali. Tra questi anche i funghi, prodotto che necessita di cottura e quindi necessariamente anche di un po’ di abilità ai fornelli.

“Per promuovere i funghi in questo ultimo periodo è stato fondamentale puntare sulla formazione dei consumatori, costretti a rimanere a casa senza l’attività di mense e ristoranti” spiega a Italiafruit News Luigi Mancon, socio dell’omonima azienda di Loreggia (Padova) che produce annualmente circa 4000 quintali di funghi, principalmente Pleurotus (95%) e in minima parte pioppino.
E continua: “Solo attraverso un’intensa attività di marketing attraverso le nostre pagine facebook e instagram siamo riusciti a spiegare come si utilizzano i funghi in cucina, in questo modo abbiamo incrementato le vendite in un periodo difficile: tutti gli ordini in nord Italia erano bloccati e siamo riusciti a lavorare principalmente con il sud Italia”.



Un altro aspetto fondamentale su cui puntare – secondo Mancon - è la qualità del prodotto.
“Utilizziamo solo funghi di nostra produzione e prestiamo grande attenzione alla fase di confezionamento – sottolinea l'imprenditore – si tratta un prodotto molto delicato e tende a rompersi se eccessivamente maneggiato. Per questo, la fase di lavorazione avviene direttamente in serra (un totale di 30 stanze di coltivazione): i funghi vengono inseriti in cassette di legno da 3 kg 30x50cm destinate ai grossisti e all’Horeca oppure in vaschette da 500 grammi a peso variabile per i supermercati: in questo caso utilizziamo il Pet”.



I funghi di Mancon sono commercializzati per il 70% sui mercati all’ingrosso, dal nord Italia fino alla Campania, mentre il 30% della produzione è destinata alle catene della Gdo. Solo il 3% dei volumi viene inviato all’estero (Austria) dove “dobbiamo fare i conti con la forte concorrenza locale che vende a prezzi molto più bassi dei nostri”.
Buone le prospettive per il futuro di questo prodotto: “Intravediamo sicuramente maggiore spazio di mercato per i nostri funghi, a patto di continuare ad insistere sulla qualità e sulla formazione dei consumatori”, precisa Mancon.
L’azienda, che aderisce ad Opo Veneto, partecipa anche al progetto Yesp finalizzato a risolvere le principali problematiche produttive legate alla ridotta stabilità delle produzioni di funghi appartenenti al genere Pleurotus che, a differenza di altri funghi coltivati, sono caratterizzati da cicli produttivi fortemente legati ed influenzati dai fattori climatici.



Se i funghi rappresentano il core business aziendale, l’azienda si compone anche di una gamma di insalate e baby leaf che viene definita “in fase di crescita, ormai pari al business dei funghi” con una produzione annua pari a 3000 tonnellate.
“Coltiviamo rucola (45% della produzione totale), valeriana e spinacino su tre ettari di serre multitunnel aziendali – ancora Mancon – per il periodo invernale ci serviamo dai nostri fornitori campani e qualcuno da Latina. Utilizziamo solo sementi certificate per ottenere prodotti sempre freschi e di qualità”.



Tutto il prodotto viene lavorato internamente all’azienda, dove viene confezionato in imballaggi di cartone plastificato (riciclabile nella carta) da 250, 500 grammi oppure da 1 kg.
Quasi il 60% del prodotto viene commercializzato all’estero, la restante parte è distribuita nei mercati all’ingrosso di Veneto e Friuli-Venezia Giulia.



“Lo scorso anno è stato impegnativo commercializzare questi prodotti perché da marzo i mercati esteri di Germania, Austria e Ungheria erano completamente bloccati – commenta il produttore – e solo da aprile c’è stata una ripresa. Anche ora non tutti i Paesi continuano a scegliere i nostri prodotti, alcuni preferiscono quelli locali per aiutare le economie nazionali”.
E conclude: “Anche se i trend di mercato non sono ancora a livelli pre-Covid, le vendite sono in continuo miglioramento e siamo fiduciosi che l’estate, con il totale sblocco del canale Horeca, potrà risollevare ulteriormente la situazione”.

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