Quando le albicocche costano più della carne

I prezzi delle primizie e l'impatto sui consumatori. Il caso dell'Uzbekistan

Quando le albicocche costano più della carne
La frutta precoce, con i suoi prezzi eccezionali, non fa notizia solo in Italia. Nel Bel Paese già da qualche settimana hanno fatto capolino nei mercati le prime albicocche siciliane, primizie dai volumi limitatissimi e di conseguenza dai prezzi importanti; ma anche spostandosi verso est si possono trovare situazioni simili.

In Uzbekistan - che dal 2001 è nella top-ten dei produttori mondiali di albicocche - i frutti più precoci sono cinque volte più costosi della carne, come riporta il sito EastFruit (clicca qui per l'articolo originale).

Le prime albicocche uzbeke sono arrivate nei mercati e nei supermercati dell'ex repubblica sovietica il 22 aprile scorso, ma i prezzi - fanni notare gli esperti di EastFruit - creano confusione tra i consumatori.

Sui social network del Paese - che non è certo una delle prime economie del mondo - è esplosa una polemica sui prezzi delle prime albicocche. "Uno deve pagare lo stesso prezzo per un chilogrammo di albicocche fresche in Uzbekistan che per cinque chilogrammi di carne!", ha protestato un consumatore indignato. Ma i prezzi, visto che le gelate hanno colpito anche a queste latitudini, rischiano di rimanere alti per tutta la campagna.



Prezzi alti, soprattutto rispetto al reddito medio e al tenore di vita uzbeko, per le prime albicocche del Paese. I supermercati le mettono in vendita indicando il prezzo per 100 grammi, in modo da non scioccare il consumatore. Un'albicocca precoce uzbeka viene venduta al dettaglio a circa 25 euro il chilo. L'anno scorso, riporta EastFruit, le prime albicocche sono state vendute a tre volte in meno e le primizie nel 2020 sono maturate circa 7 giorni dopo rispetto a questa campagna.

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