«Pomodori: mercato altalenante, si vive alla giornata»

La cooperativa Agroviva fa i conti con le conseguenze della pandemia e la diffusione del ToBRFV

«Pomodori: mercato altalenante, si vive alla giornata»
E’ un mercato instabile e fuorviante quello del pomodoro biologico, che si trova a fare i conti con le conseguenze causate dal Coronavirus.
“In questo momento non riusciamo a dare una giusta valutazione sull’andamento di questo prodotto – spiega a Italiafruit News Gianfranco Cunsolo, presidente della cooperativa Agroviva, estesa ad Acate (Ragusa) su circa 40 ettari di colture bio – il mercato vive in un’altalena continua di aperture e chiusure dettate dall’andamento pandemico. Di sicuro in questo momento sta andando bene, la richiesta è alta e i prezzi coprono bene i costi di produzione”.



Impossibile però fare ragionamenti a lungo termine: “Non sappiamo cosa succederà tra un mese – commenta Cunsolo – anche se in generale da settembre fino ad oggi i prodotti biologici sono andati bene, con prezzi medio alti, mentre l’anno scorso in estate avevamo assistito a un crollo totale delle vendite”.



La cooperativa coltiva pomodori bio - grappolo, ciliegino e datterino - in serre fredde durante tutto l’anno. Anche se non si registrano al momento particolarei problemi a livello produttivo, gli agricoltori devono fare i conti con la diffusione del ToBRFV: “Da alcuni anni stiamo facendo i conti con questo virus che colpisce particolarmente il pomodoro a grappolo e ora non ci rimane che sperare in nuove varietà resistenti – dice il presidente della cooperativa – nel frattempo siamo stati costretti a ridurre un po’ i volumi di questa coltura, preferendo angurie, zucchine, cetrioli e melanzane. Abbiamo recuperato anche una varietà di pomodoro più vecchia che sembra essere resistente al virus e che stiamo installando in questi giorni, ma dobbiamo valutare anche se potrà essere apprezzato a livello commerciale”.



L’azienda continua la sua sperimentazione esotica con la coltivazione del passion fruit. “Ad oggi la richiesta è alta – conclude Cunsolo – i consumatori stanno apprezzando il prodotto italiano molto più di quello estero. Anche se siamo ancora in fase di sperimentazione, dobbiamo valutare bene i trend dei mercati e la produzione”.


Il passion fruit

Dal punto di vista del packaging, la linea di Agroviva è un abbandono graduale della plastica, a favore delle confezioni in cartoncino. L’azienda commercializza i suoi prodotti nella Grande distribuzione italiana ed estera, soprattutto Francia e Germania.


Una coltivazione di passion fruit di Agroviva
La coltivazione di Passion fruit

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