Sostenibilità
Agricoltura 4.0 in espansione
Business che cresce anche in ortofrutta: i dati dell'Osservatorio Smart Agrifood
L'agricoltura 4.0 in Italia vale 540 milioni di euro e lo scorso anno è cresciuta del 20% rispetto al 2019; un settore trainato dai produttori di macchine agricole e ausiliari, responsabili del 73% del fatturato, seguiti dai fornitori di soluzioni It e tecnologie avanzate (in particolare Internet of Things) con una quota del 17%. Un business in ascesa, che ha profonde ripercussioni anche in ambito ortofrutticolo: è quanto emerge dall’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio Research & Innovation for Smart Enterprises dell’Università degli Studi di Brescia.
Sono 538 le soluzioni 4.0 dedicate alle coltivazioni in campo aperto, di cui il 79% pensato per aiutare le aziende agricole nella fase di coltivazione, il 45% durante la semina, il 35% nella raccolta e il 16% nella fase di pianificazione. Le più numerose sono le soluzioni utilizzabili in diversi settori (61%), mentre fra gli strumenti applicabili a specifici comparti prevalgono quelli per l’ortofrutticolo (17%), il vitivinicolo (17%) e il cerealicolo (16%).
Ancora, evidenzia l'Osservatorio, le tecnologie su cui si concentrano le soluzioni sono prevalentemente Data & Analytics (73%), piattaforme e software di elaborazione (68%) e Internet of Things (54%), seguite dai device di ultima generazione (46%), mobilità e geolocalizzazione (38%), veicoli e attrezzature connesse (25%), Cloud (19%) e Artificial Intelligence & Machine Learning (12%).
Il 60% delle aziende agricole, stando alle rilevazioni dell'Osservatorio, utilizza almeno una soluzione digitale, e il 38% ne impiega due o più, ma solo il 3-4% della superficie agricola è coltivata con strumenti 4.0: il mercato, insomma, deve ancora esprimere gran parte del potenziale.
Il digitale è sempre più presente anche nell’ambito della tracciabilità alimentare, con 157 soluzioni. Avanzano le tecnologie per la raccolta, la valorizzazione e la condivisione dei dati lungo la filiera, come le soluzioni mobile (+65% sul 2019), l’analisi avanzata dei dati (+57%) e le piattaforme di elaborazione (+60%). Segno più anche per la blockchain, presente nel 18% delle soluzioni di tracciabilità (+59%), anche se con un ritmo più lento rispetto al 2019: l’agroalimentare è il terzo settore per numero di progetti pilota e operativi di blockchain a livello internazionale, avviati dalle imprese per ragioni commerciali, migliorare l’efficienza della supply chain e per una maggiore sostenibilità ambientale o sociale. Non mancano i casi nel settore ortofrutticolo, come più volte riportato dalla nostra testata.
Ma dove vengono indirizzati gli investimenti? Al primo posto il monitoraggio e il controllo di mezzi e attrezzature agricole (36% del mercato), seguono i macchinari connessi (30%), quindi software gestionali (13% della spesa), sistemi per il monitoraggio da remoto di coltivazioni e terreni (8%), sistemi di supporto alle decisioni (5%), soluzioni per la mappatura di coltivazioni e terreni (4%) robot per le attività in campo (2%).
“Soltanto una piccola parte della superficie agricola è oggi coltivata con strumenti 4.0. - il commento di Andrea Bacchetti, direttore dell’Osservatorio Smart Agrifood - e per sbloccare questo potenziale ancora inespresso sarà necessario lavorare sull’interoperabilità e l’interconnessione delle soluzioni, lo sviluppo di competenze specifiche, la valorizzazione e condivisione dei dati”.