«Mercati, è stato un gennaio da incubo»

Poche vendite e prezzi bassi da Nord a Sud: «Ortaggi, exploit già rientrato»

«Mercati, è stato un gennaio da incubo»
Un gennaio da dimenticare nei Mercati all'ingrosso italiani. "L’ultima settimana del mese ha confermato i problemi esistenti dai primi giorni dell'anno - spiega Salvatore Musso dall'Ortomercato di Milano - Sette giorni molto difficili e complicati, complice l’insieme dei soliti fattori: le temperature fredde, le restrizioni che spingono molti a restare in casa, i limiti stringenti imposti all'Horeca".



"In 31 giorni i consumi non si sono mai ripresi, anzi, il quadro è peggiorato - aggiunge Musso - Il picco di prezzo registrato nei giorni scorsi su alcuni prodotti come zucchine e melanzane si è già ridimensionato, tant’è che l'ultima settimana si è conclusa con prezzi in netto calo anche su questi prodotti. Nello stesso tempo, perdurano le gravi difficoltà per gli agrumi in generale, sopratutto sui clementini e sui limoni".



Da Nord a Sud, il tenore dei commenti non cambia: "Un mercato negativo sotto tutti i punti di vista - lo definisce Elio Paparello dal Mof di Fondi - Le gelate hanno ridotto la disponibilità di zucchine e melanzane, il maltempo spagnolo ha colpito i grossi produttori di agrumi aumentando un po' i prezzi ma il resto, tutto il resto, è fermo. Malissimo, ad esempio, le patate, prodotto da ristorazione che paga la chiusura dei locali; niente affatto confortante il trend delle mele". 



Qualche segnale di vita, aggiunge il grossista pontino, arriva dagli ortaggi a foglia larga "in lieve ascesa nelle quotazioni, ma di poco". Stenta il prodotto italiano così come l'ortofrutta d'importazione: "I listini degli articoli spagnoli di stagione sono veramente bassi, detratto il costo di acquisto si lavora quasi in perdita". 



"Noi grossisti viviamo alla giornata senza poter programmare - puntualizza Paparello - teniamo duro per reggere ai costi e preservare il posto di lavoro dei collaboratori: le nostre aziende non hanno licenziato e non hanno  messo nessuno in cassa integrazione, lo stesso vale per le attività di trasformazione che operano in area Mof... Questo deve essere evidenziato perché stiamo facendo il massimo e mostrando senso di responsabilità nonostante il momento difficile, malgrado nessuno ci abbia preso in considerazione per aiuti e ristori".

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