Clementine non raccolte e lasciate marcire

Accade a Massafra e Palagiano. «Non c'è consumo nei Mercati all'ingrosso»

Clementine non raccolte e lasciate marcire
Clementine di buona qualità non raccolte e lasciate marcire (sugli alberi e poi a terra) a causa delle problematiche commerciali causate dal Covid al mondo dell’ingrosso. Questa la situazione, generalizzata, che si sta purtroppo registrando nelle zone agrumicole di Massafra e Palagiano, “capitali” delle clementine dell’arco jonico tarantino.

I frutti più maturi stanno ormai cadendo a terra, come testimoniano le foto che ci ha inviato ieri Carlo Montanaro, importante operatore agrumicolo di questo territorio del Meridione, che vive soprattutto di agrumicoltura. Fra pochi giorni è molto probabile che si formerà una distesa di clementine a terra. Tra i produttori prevale quindi un sentimento di delusione e frustrazione, al punto che tante imprese sono intenzionate ad estirpare gli impianti.


Impianto di clementine non raccolto con i frutti a terra (Foto di Carlo Montanaro)
 
“La seconda ondata di Covid ha ammazzato una campagna già di per sé condizionata dalle piogge persistenti di dicembre, che hanno compromesso la qualità e la tenuta delle nostre produzioni in maniera irreversibile”, racconta a Italiafruit News Montanaro. “E’ vero che le clementine comuni non hanno mai presentato una qualità ad hoc, ma nessuno poteva immaginare l’andamento pessimo dei consumi che si è riscontrato sui Mercati all’ingrosso in questa seconda ondata. Col passare delle settimane si è venduto sempre meno. E il 2021 è iniziato addirittura peggio di come era finito il 2020. Un circolo vizioso senza alcuna possibilità di uscita”.

Conferma la situazione drammatica Vincenzo Perrini, produttore di Massafra che aveva tra l’altro perso l’80% dei volumi durante una forte grandinata estiva. “La mia azienda coltiva circa 13 ettari di clementine comuni, per una produzione potenziale di 5mila quintali l’anno - spiega a Italiafruit News - La grandine ci ha distrutto 4mila quintali, ed i rimanenti mille quintali sono ancora sulle piante e si butteranno tutti”. 


Appezzamento con frutti di qualità ottima ma a tutt'oggi invenduti per mancanza di consumi (Foto di Carlo Montanaro) 

“Nella mia stessa situazione - evidenzia Perrini - c'è buona parte dei produttori locali di clementine, molti dei quali in estate non avevano nemmeno subito la grandine. Non ci era mai successo di non poter raccogliere e di lasciare marcire tutto sugli alberi”.

Gli agrumicoltori dell’arco jonico tarantino avrebbero bisogno di aiuti economici per non soccombere. “Anche in molti impianti di arance non si sta più raccogliendo. Coi fatturati irrisori di questi ultimi mesi, le aziende agricole non riescono a chiudere le spese dell’annata. Vanno sostenute attraverso ristori connessi all’emergenza Covid. E’ la pandemia la causa delle mancate raccolte. Se non arriveranno sostegni pubblici sarà un disastro per il nostro territorio e la nostra economia”, conclude Montanaro.

Ha collaborato Fabrizio Pattuelli

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