Bellanova se ne va, ortofrutta senza ministro

Italia Viva si ritira dal Governo, è crisi. Un primo bilancio di 16 mesi al Mipaaf

Bellanova se ne va, ortofrutta senza ministro
L'ortofrutta non ha più un ministro: Matteo Renzi ha annunciato ieri nel tardo pomeriggio, al termine di una giornata convulsa, il ritiro dei due responsabili di dicastero di Italia Viva dal Governo, e Teresa Bellanova prepara gli scatoloni per lasciare il Mipaaf.

Era stata nominata il 5 settembre 2019 e meno di due settimane dopo era entrata a far parte di Italia Viva, in qualità di capo delegazione nel governo. Impegnata per sostenere le sorti del settore agricolo, ha lavorato sodo producendo in questi 16 mesi una mole notevole di comunicazioni; nel settore ortofrutticolo ha fatto sentire la propria presenza e dimostrato in varie volte grande disponibilità ma, in termini concreti, non ha finalizzato granché, come nel caso del catasto ortofrutticolo più volte annunciato e mai concretizzato o del Tavolo ortofrutticolo Nazionale, istituito ufficialmente a marzo dello scorso anno ma capace di "generare" una sola riunione, a ottobre. 

Si è occupata di caporalato e di sottocosto, per certi versi due facce della stessa medaglia, ha visitato il Centro agroalimentare di Roma, ha incontrato i vertici delle principali organizzazioni di settore e, a febbraio 2020, era intervenuta alla Fruit Logistica di Berlino, dopo anni in cui il nostro Paese non era rappresentato da ministri, sottolineando nell'occasione la necessità di dare valore all'ortofrutta di qualità e soprattutto al Made in Italy facendo sistema, puntando sull'export insieme alle istituzioni. 



Nel novembre del 2019 ha mandato un lungo videomessaggio agli Stati generali dell'ortofrutta organizzati da Agroter e Italiafruit News: "Dobbiamo comprendere insieme come rafforzare i tanti punti di forza che vi caratterizzano e come intervenire sulle criticità, solo così riusciremo ad aggredire compiutamente come sistema Paese e come settore le debolezze strutturali, per esprimere al meglio qualità ed eccellenza sui mercati nazionale ed internazionali e per rafforzare la competitività”. 

Nel ultimi giorni Bellanova  ha criticato i contenuti del Recovery fund, definito poco "agricolo" e "green" lamentando la scarsa attenzione all'agroalimentare, la "filiera della vita", termine coniato nei primi mesi della pandemia. Altre critiche sono piovute  sul "no ideologico" al Mes, definito da Italia Viva "strategico per rafforzare il sistema sanitario".

Scorrendo i commenti sulla pagina Facebook del ministro, le critiche superano di gran lunga i pareri favorevoli: "Vi  portate addosso una responsabilità morale enorme, avete prodotto un danno immenso, in barba all'opinione dei cittadini. È una magra consolazione che, per seguire l'ego smisurato del vostro inadeguato condottiero, vi siate condannati all'irrilevanza politica", uno dei post con più like.

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