«Terminare la merce da vendere è un'impresa»

L’analisi di Vendramin (Agricola Lusia) su come è cambiato il lavoro del grossista

«Terminare la merce da vendere è un'impresa»
Le restrizioni obbligate, causa Codid, hanno costretto a casa gli italiani e ciò ha avuto un impatto sulle scelte del canale di acquisto di ogni famiglia. Le realtà commerciali più sfavorite sono state sicuramente gli ambulanti, i venditori itineranti e le aziende che lavorano nell’Horeca, tre tipologie di imprese che si approvvigionano nei Mercati all’ingrosso. 

Gli stessi grossisti degli ortomercati si stanno dunque abituando a nuova normalità, fatta di volumi più razionali e mirati alle reali necessità di ogni fascia di cliente. Necessità che però possono cambiare ogni giorno in funzione delle limitazioni al commercio, diverse da zona a zona. Si pensi ad esempio alle decisioni comunali sulle restrizioni che riguardano i Mercati rionali.



Di fatto, le modalità di lavoro dei grossisti sono ormai cambiate, come pure le loro scelte aziendali. “Lo dico sempre ai nostri fornitori: oggi la cosa più difficoltosa è terminare la merce da vendere. Ognuno dei nostri clienti compra solo ciò che è sicuro di poter piazzare. Nel nostro comparto, poi, siamo tutti consapevoli che non c'è più l'ambulante del Mercato rionale che, in un colpo solo, ti può acquistare le rimanenze”, confida a Italiafruit News Sebastiano Vendramin, venditore dello stand di Agricola Lusia presso il Mercato ortofrutticolo di Treviso

“Il nostro lavoro, in un certo senso, è mutato - prosegue - Oggigiorno bisogna orientarsi soprattutto sui prodotti che sono in linea con il target del Mercato e non strafare ritirando pedane in più di merce, prima di tutto per una questione di rispetto nei confronti degli stessi fornitori”.



Tra gli articoli più in difficoltà durante le ultime festività, Vendramin segnala il carciofo e il pomodoro grappolo da primo prezzo, i quali hanno sofferto specialmente la chiusura di ristoranti e mense. “Paradossalmente abbiamo venduto più pomodori di fascia alta, quali datterini, ciliegini e marinda. E la ragione è che i fruttivendoli della nostra zona hanno probabilmente lavorato di più”, conclude.

Nelle foto: alcuni prodotti disponibili attualmente nello stand Agricola Lusia di Treviso.

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