Fragola e piccoli frutti, continua la ricerca Agrion

Fragola e piccoli frutti, continua la ricerca Agrion
Si è tenuto nei giorni scorsi il consueto incontro di Agrion su ricerca e innovazione - fragola e piccoli frutti per l’anno 2020, in cui sono stati presentati i risultati ottenuti nell’anno trascorso. Date le norme vigenti anti-contagio, l’incontro si è svolto per via telematica e ha visto la partecipazione numerosa degli impiegati del settore agricolo. 
Si sono susseguiti l’intervento del referente per la sperimentazione e l’innovazione varietale in orticoltura, Cristiano Carli, sull’andamento di popolazione della Drosophila suzukii e sulle prove varietali condotte su mirtillo e lampone, e quello del responsabile del coordinamento orticolo, Roberto Giordano, che si è focalizzato sulla fragola rifiorente.



Sono stati riportati alcuni dati metereologici dell’annata 2020 in cui si conferma il trend - ormai consolidato - di aumento della temperatura media. Le precipitazioni sono state al di sotto delle medie storiche a causa di un novembre poco piovoso e di 41 giorni consecutivi di siccità nel periodo tra gennaio e marzo. Nel mese di giugno abbiamo goduto di temperature più fresche e questo, insieme a frequenti precipitazioni, ha contribuito all’anticipo della comparsa della Drosophila suzukii di circa 7-10 giorni rispetto all’anno precedente. La Fondazione Agrion continua il suo lavoro di monitoraggio grazie a due trappole presso la sede di Boves e a numerose altre piazzate all’esterno: i dati di quest’anno riportano un numero di insetti catturati simile alle annate 2016 e 2018.

Per quanto riguarda la fragola, nel 2020 si è visto un leggero calo sia delle superfici coltivate sia del numero di aziende che si affidano a questa coltura. La provincia che detiene la maggior produzione di fragola è quella di Cuneo con l’84% dell’ettarato. Portola, che rappresenta anche il riferimento, e Vivara sono le varietà predominanti nel panorama delle rifiorenti. 



Il mirtillo si conferma una delle colture di maggior successo. Si è infatti passati dai 106 ettari presenti in Piemonte nel 2006, ai 567 attuali. In questi anni il mirtillo è infatti passato da un tipo di coltivazione a conduzione famigliare ai grossi investimenti che sono stati fatti negli areali di pianura. Anche in questo caso la provincia cuneese ospita la maggior parte degli ettari coltivati (circa l’80% del totale) e di questi la grande maggioranza sono appannaggio di soli dieci comuni ai piedi della Valle Po dove predominano la precoce Duke e Draper. 



Si è verificata invece una diminuzione delle superficie medie aziendali coltivate a lampone: una delle motivazioni risiede nel fatto che è una coltivazione che richiede molta manodopera. La maggior parte della coltivazione è in provincia di Cuneo e qui si trovano la quasi totalità degli ettari concentrati in otto comuni. Come il mirtillo, anche il lampone subisce le problematiche legate alla Drosophila. Tulameen e Tadmor sono le due varietà consolidate (Tulameen, pur essendo una vecchia qualità, mantiene delle buone caratteristiche rispetto all’aspetto e al sapore). Amira, Regina e Kweli sono invece i lamponi rifiorenti attualmente in lista.

Per rimanere aggiornati sulle novità delle attività di ricerca e sperimentazione condotte dalla Fondazione Agrion, si invita a seguire i seguenti canali di comunicazione:
Per maggiori informazioni: www.agrion.it

Fonte: Ufficio stampa Agrion