«Covid, noi ambulanti siamo i più penalizzati di tutti»

Lo sfogo di un operatore veneto sulle chiusure dei mercatini: «Scelte di poco senso»

«Covid, noi ambulanti siamo i più penalizzati di tutti»
Nelle ultime due settimane, le vendite di frutta sono frenate nei principali Mercati all’ingrosso del Nord Italia. Una tendenza che, per quanto riguarda la piazza di Veronamercato, registra anche il produttore veneto Nicola Vetrioli che, oltre a coltivare mele, pere, albicocche e ciliegie, è anche un ambulante ortofrutticolo. La categoria del commercio al dettaglio forse più penalizzata dalla pandemia.

“E’ vero: le richieste sono scese molto negli ultimi 15 giorni. Noi ce ne siamo accorti nella vendita all’ingrosso, che realizziamo presso il Mercato di Verona, ma anche sul nostro banco ambulante”, spiega a Italiafruit News l’imprenditore.

“A Veronamercato stiamo distribuendo le mele Golden di nostra produzione, con le quali serviremo i nostri clienti sino alla fine di gennaio”. E’ invece già terminata, con buoni risultati (“vendite e prezzi nella norma”), la campagna di tutte le altre varietà di mele che coltiva Vetrioli: dalla Gala alla Stark Delicious alla Granny Smith. “Anche per le nostre pere, Santa Lucia e Abate, malgrado i problemi causati dell’alternaria, possiamo ritenerci soddisfatti della campagna da poco conclusa”.


Mele Golden dell'azienda della famiglia Vetrioli 

In merito alla situazione dell’ambulantato, l’operatore non nega il suo malumore per le reiterate chiusure dei mercati rionali da parte delle amministrazioni locali. 

“Adesso stiamo facendo tre mercatini alla settimana in provincia di Verona, ma ogni tanto qualcuno di questi salta a seconda delle decisioni dei Sindaci. Fino a poche settimane fa lavoravamo anche in un mercatino in provincia di Vicenza, che poi è stato chiuso. Non si capisce perché il Pubblico debba penalizzare gli ambulanti, favorendo così gli acquisti di frutta verdura nei supermercati”.

“Ragionando con buon senso, infatti, i rischi di contagio all’aria aperta dovrebbero essere inferiori rispetto a quelli di una struttura commerciale chiusa. La nostra categoria, purtroppo, non viene salvaguardata”, conclude Vetrioli. 

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