Fondo ristorazione, domande fino al 15 dicembre

Fondo ristorazione, domande fino al 15 dicembre
È stato prorogato al 15 dicembre il termine per presentare le domande al Fondo ristorazione.
In risposta alle richieste del settore, ristoranti, agriturismi, mense, catering, alberghi, avranno a disposizione altri 17 giorni, rispetto alla scadenza originaria fissata per il 28 novembre, per richiedere il contributo a fondo perduto, fino a un massimo di 10mila euro, per l'acquisto di prodotti delle filiere agricole e alimentari, anche Dop e Igp, inclusi quelli vitivinicoli, valorizzando così la materia prima dei territori.

Le domande a valere sul “bonus ristorazione” potranno essere presentate attraverso il Portale della ristorazione al sito www.portaleristorazione.it o presso gli sportelli degli uffici postali, allegando le fatture degli acquisti effettuati da agosto in poi di prodotti agroalimentari italiani e vitivinicoli.

"In questo momento di grande difficoltà per tutto il comparto, il nostro compito è affrontare le criticità, semplificare la burocrazia, e mettere tutti in condizione di accedere alle misure predisposte dal Governo per sostenere i settori in difficoltà.  Considerando le difficoltà che questo settore continua a vivere, e in risposta alle sollecitazioni ricevute, abbiamo deciso di prorogare il termine di presentazione delle domande”, ha annunciato la ministra Teresa Bellanova.

“Questo Fondo è una misura innovativa, che punta ad aiutare ristoratrici e ristoratori, sostenere la filiera agroalimentare, rilanciare gli acquisti di prodotti agroalimentari di qualità e di origine italiana, a partire dai Dop e Igp, contrastare eccedenze e spreco.  La ristorazione è un pezzo centrale, un pezzo nevralgico, della filiera agroalimentare, poter disporre di tempo in più per inoltrare le domande di aiuto è importante. Il settore ce lo ha chiesto e noi abbiamo lavorato in questa direzione. Per continuare a mettere in sicurezza l’intera filiera e allentare le difficolta che quotidianamente affrontano tutti gli uomini e le donne che ci lavorano, l'intera filiera”.

Fonte: ufficio stampa Mipaaf