Mele molisane, la rivincita delle varietà autoctone

L'azienda Melise Bio (Isernia) valorizza il territorio con la produzione di frutti biologici

Mele molisane, la rivincita delle varietà autoctone
Si chiamano Limoncella, Zitella e Gelata e sono tre varietà di mele molisane biologiche prodotte dall’azienda Melise Bio su terreni montagnosi distribuiti tra i 750 e 900 metri in provincia di Isernia.

Un’avventura nata nel 2003 con la riqualificazione da parte di 20 soci di un vecchio frutteto di Golden Lasa abbandonato. “Negli anni siamo passati da 15 a 35 ettari coltivati con 13 varietà – spiega a Italiafruit News il responsabile aziendale Simone – il nostro obiettivo è differenziare il più possibile la produzione per allontanarci dall’ottica della distribuzione industriale. Oggi siamo una srl e nelle annate buone riusciamo a produrre anche 400 tonnellate di mele”.
E aggiunge: “Le più apprezzate rimangono sempre le varietà autoctone, tra le prime a finire perché si differenziano dalle altre per forma e per il sapore schietto e genuino. Per noi è molto più facile produrre questi frutti perché si sono adattati al territorio e necessitano di molti meno accorgimenti dal punto di vista dei trattamenti”.



I canali di vendita di Melise Bio sono rappresentati dai negozi al dettaglio, dai gruppi di acquisto e dalla vendita diretta in azienda. “In passato abbiamo fatto anche qualche tentativo di commercializzazione con le catene della Gdo ma sono lontane dal nostro modus operandi – sottolinea il responsabile – ci richiedono prezzi bassi, mentre per i consumatori finali le quotazioni si alzano a dismisura. Inoltre i frutti richiesti devono essere sempre perfetti, mentre con la vendita diretta ci possiamo permettere di vendere anche qualche frutto rovinato, senza compromettere il sapore”. Le mele di Melise bio sono vendute a un prezzo medio di 1,50 al chilogrammo.

La campagna, iniziata a metà settembre, si chiuderà a fine novembre considerate le tempistiche produttive diverse delle varietà. Ridotti i volumi di quest’anno, influenzati dalle calamità climatiche. “Abbiamo avuto problemi con la gelata primaverile – dice Simone – e abbiamo quantitativi molto ridotti, soprattutto per le varietà autoctone, che solitamente danno un buon riscontro”.
E continua: “Il freddo di metà aprile ha dimezzato la produzione e, nonostante le stime siano molto difficili da fare, non penso che quest’anno supereremo 100 tonnellate di mele. A queste problematiche si è aggiunta la presenza di animali selvatici che hanno rovinato qualche albero, potendo agire indisturbati senza molte persone nei dintorni, come prevedono le nuove normative anti Covid. Fortunatamente non abbiamo registrato particolari disagi dovuti all’epidemia, in questa zona riusciamo a lavorare tranquillamente a distanza”. 



Se i quantitativi sono in calo, la qualità dei frutti è invece ottimale. “Dal punto di vista organolettico quest’anno abbiamo ottime mele, più degli altri anni. All’inizio pensavamo di avere qualche conseguenza negativa per la siccità ma le piogge settembrine hanno risolto il problema, garantendo frutti particolarmente polposi”.

L’azienda commercializza le sue mele in cassette di cartone riciclato da 3,5 chilogrammi. “Abbiamo adottato questo materiale di confezionamento dopo un’indagine di mercato, che ha sfavorito le potenzialità del legno dal punto di vista ecologico”.
Oltre ai frutti freschi, Melise Bio si affida ad un’azienda in conto terzi per la realizzazione di marmellate e succhi di frutta, venduti in confezioni di vetro o cartone riciclabili.



Da tre anni l’azienda è impegnata nella promozione del territorio tramite la Festa delle mele di Castel del Giudice (clicca qui per approfondire). “Da sempre siamo stati impegnati nel valorizzare il nostro territorio, ad esempio aprendo al pubblico la raccolta delle mele oppure organizzando camminate conoscitive tra i meleti. Parte da qui l’idea della festa, che all’inizio era una manifestazione informale, oggi coinvolge numerose aziende del territorio, non solo di produzione melicola. Per quanto le vendite quest’anno siano andate bene, c’è stata molta meno affluenza a causa della pandemia, ma siamo pronti a riproporre l’evento anche il prossimo anno. A contribuire alla promozione delle nostre mele e del nostro territorio anche la nostra pagina facebook (clicca qui per accedere)”.

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