I furbetti del kiwi tornano ad agire indisturbati

Gli stacchi con largo anticipo penalizzano tutti: la denuncia del Comitato Kiwi dell'Oi

I furbetti del kiwi tornano ad agire indisturbati
Campagna nuova, problemi vecchi: i furbetti del kiwi Hayward anche quest’anno sono entrati in azione con un netto anticipo, incoraggiati dai prezzi buoni di questa fase che precede la raccolta. Già dalla scorsa settimana, infatti, si stanno trovando in commercio i primi frutti italiani di Hayward del nuovo raccolto presso alcuni Mercati ortofrutticoli delle zone produttive. Si tratta di prodotti staccati molto prima della maturazione e che ovviamente non presentano caratteristiche qualitative adeguate per poter essere distribuiti.

“I prezzi di mercato sono elevati e purtroppo qualche produttore/fornitore ne sta approfittando vendendo prodotto scadente”, denuncia a Italiafruit News Pietro Fabbri, coordinatore del Comitato Kiwi dell’organismo interprofessionale Ortofrutta Italia. Che aggiunge: “Come al solito ci sono anche aziende che stanno staccando i frutti a 4 gradi brix, per poi farli maturare un po' prima di spedirli sui mercati internazionali. E’ chiaro che i consumatori che mangeranno questi kiwi rimarranno delusi e non li compreranno più per almeno uno o due mesi di fila. Questo è un danno che, purtroppo, subirà l’intera filiera italiana” in una stagione 2020/21 dove la nostra produzione di verde raggiungerà il suo minimo storico. 

Ormai gli stacchi anticipati non rappresentano più una novità, ma una abitudine che bisognerebbe fermare con un'azione sistemica. Tutti gli anni il settore del kiwi italiano si trova infatti a vivere questo fenomeno malgrado la presenza dell’Accordo interprofessionale sul prodotto, il quale stabilisce un parametro minimo pari a 6,5 gradi brix per la messa in condizionamento del prodotto. A questo proposito Fabbri sottolinea come “attualmente il grado di concentrazione zuccherina della varietà Hayward sia ancora molto indietro rispetto ai 6,5 gradi brix”, con “la raccolta nazionale che, in prospettiva, dovrebbe partire dalla settimana del 19-25 ottobre”, fatta eccezione per pochi appezzamenti della Calabria dove le attività prenderanno il via tra meno di una settimana (clicca qui per leggere il nostro articolo di venerdì scorso).   



Ai sensi dell’Articolo III dell’Accordo interprofessionale sul kiwi, si ricorda che la commercializzazione dell’Hayward in Italia può essere effettuata solo con frutti aventi un minimo di 10 gradi brix e durezza da 2 a 3,5 kg/cm quadrati. Per quanto riguarda le spedizioni all’estero, c'è invece una differenza a seconda della destinazione: nei mercati dell’oltremare il frutto deve presentare almeno 6,5 gradi brix e una durezza da 3 a 6 kg/cm quadrati, mentre l'export in Europa può essere realizzato con i parametri minimi di 10 gradi brix e durezza da 2 a 3,5 kg/cm quadrati

“In ottica futura bisognerebbe trovare il modo di far diventare vincolante (e non solo volontario) l’Accordo interprofessionale, in modo da poter fare scattare gli opportuni controlli”, evidenzia il coordinatore del Comitato Kiwi dell'Oi.

In merito alle previsioni produttive dell’annata, “secondo i nostri dati aggiornati in Emilia-Romagna mancherà il 30-40% del kiwi verde, in Veneto il 30-35%, in Piemonte il 20-25% ed in Calabria il 10% circa. Nel Lazio, invece, è attesa una quantità maggiore del 20-25% ma bisognerà vedere come inciderà la morìa che oggi riguarda il 15-20% delle superfici coltivate a Latina. Quest’anno ci sono molti dubbi sulla qualità del prodotto italiano anche per i problemi dell’impollinazione ed i danni da freddo subiti in diversi areali”, conclude Fabbri. “A nostro avviso, quindi, la quota del prodotto di prima qualità potrebbe essere inferiore alle aspettative iniziali”.

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