Kiwano, il frutto africano cresce in Friuli e arriva in Gdo

Ortofrutticola Medea (Gorizia) testimonia un interesse crescente del mercato italiano

Kiwano, il frutto africano cresce in Friuli e arriva in Gdo
Tra le nuove culle delle coltivazioni tropicali c'è anche il Friuli-Venezia Giulia. In provincia di Gorizia l'azienda Ortofrutticola Medea ha approfittato di un clima sempre più caldo per avviare quattro anni fa la coltivazione del kiwano, frutto di origini africane conosciuto per la sua polpa gelatinosa e densa di gusto. Un'esperienza iniziata come una scommessa e che negli anni è stata in grado di portare ottimi risultati: le piante dell'azienda sono passate da 200 a 4000, con quantitativi produttivi in grado di soddisfare anche le catene della Gdo.



“Le coltivazioni in serra sotto tunnel stanno andando bene, negli anni siamo passati da 200 a 4000 piante – spiega a Italiafruit News Mauro Bernecich, responsabile dell’azienda – abbiamo provato anche con la coltivazione in campo aperto ma non è andata a buon fine. Le nostre serre sono molto grandi perchè la crescita delle piante è costante, arrivano fino a 12 metri di altezza: pur essendo una coltura tropicale, si è ben adattata al clima del nord Italia, sempre più caldo. Nonostante le temperature facilitino sempre di più queste produzioni, si deve prestare attenzione ad ogni fase della coltivazione, allegagione in primis”.



La produzione del kiwano, a cui sono dedicati  4mila metri di superficie, va da fine luglio a febbraio.
“Quest’anno le piante producono ognuna un totale di 15 frutti dal peso medio di 300 grammi – continua il responsabile – non abbiamo registrato problemi per le pezzature, considerato che il prodottocoltivato in serra garantisce calibri abbastanza costanti”.
Da due anni l’azienda ha piantato anche 4mila metri di frutto della passione, che andranno in produzione il prossimo anno, oltre a 400 piante di Pitaya rossa.

Buona la richiesta del mercato per il kiwano. “Metà delle nostre vendite sono rappresentate dai clienti privati – dicono dall’azienda – e l’altra metà dalle catene della Gdo a livello nazionale. L’interesse per questo frutto è costante e i consumi crescono con una media annua del 5%”. Se in alcune zone la coltivazione dei frutti tropicali rimane solo a livello di sperimentazione, come avviene in Liguria per le banane (clicca qui per approfondire), in questo caso i volumi testimoniano una produzione ben sviluppata, in grado di soddisfare anche i canali più esigenti della Gdo.



Copyright 2020 Italiafruit News