L'esplosione dei prezzi al dettaglio

Aumenti a doppia cifra per frutta e verdura. L'eredità del lockdown

L'esplosione dei prezzi al dettaglio
Se i produttori lamentano quotazioni che rasentano i costi di produzione, al dettaglio i prezzi di frutta e verdura viaggiano con aumenti spesso a doppia cifra. Nel report di Ismea sui consumi alimentari del primo semestre dell'anno emerge una dinamica precisa: la frutta ha fatturato alla distribuzione l’11,1% in più rispetto al primo semestre 2019, mentre gli acquisti domestici di ortaggi fanno segnare un +12,2%. Valori migliori di quelli dell'intero comparto alimentare che, spinto dalle restrizioni del Covid, ha registrato da gennaio a giugno una crescita del 9,2%.



"Si tratta della variazione più imponente degli ultimi dieci anni ed è conseguenza delle restrizioni per fronteggiare il diffondersi del coronavirus - spiega Ismea - messe in atto sul territorio nazionale alla fine di febbraio e protrattesi fino al mese di maggio, che hanno determinato il crollo dei consumi extra-domestici. Anche dopo il termine del lockdown, nel mese di giugno la ripresa dei consumi fuori casa da parte delle famiglie è stata limitata".



I dati del Panel Ismea Nielsen hanno evidenziato un deciso balzo dei consumi, anche di quelli ortofrutticoli. Ma poi, come ha evidenziato il Monitor Ortofrutta di Agroter, in estate la crescita si è già sgonfiata. La primavera scorsa, però, ha portato a un generale rincaro dei prezzi al dettaglio per frutta e verdura, con incrementi spesso in doppia cifra come si può vedere dalla tabella sottostante.



Nello scontrino della spesa degli italiani la frutta pesa per l'8,9% e gli ortaggi per l'11,2%. Gli aumenti sono dovuti a costi produttivi in aumento per le questioni legate al coronavirus e hanno riguardato la coda lunga della campagna agrumicola, di quella melicola e una richiesta di kiwi elevata sino all'estate. Ma anche i prezzi degli ortaggi a frutto hanno segnato incrementi dal 20 al 30%. Numeri importanti, considerando che nel primo trimestre gli aumenti rispetto allo stesso periodo del 2019, soprattutto per gli ortaggi, erano stati decisamente più contenuti se non negativi.

Sui prodotti più stagionali, invece, come albicocche e pesche, nonostante una produzione ai minimi storici, i prezzi - anche delle primizie - non sono stati particolarmente più alti dello scorso anno.

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