Zuccurì, la svolta giapponese per la zucca italiana

Un brand per veicolare ortaggi dalle particolari caratteristiche organolettiche

Zuccurì, la svolta giapponese per la zucca italiana
E' quasi una devozione quella che i giapponesi hanno per la produzione di ortaggi di alta qualità: un'attenzione maniacale per ogni dettaglio, dal campo alla lavorazione e alla distribuzione del prodotto, per dare al consumatore un'esperienza unica.

Con l'Oishii Nippon Project le ditte sementiere Tokita e Levantia Seed intendono sviluppare sul mercato italiano una serie di ortaggi giapponesi contraddistinti dall'ottimo livello gustativo: il cavolo Saku Saku, il porro Negi, la rapa dolce Sweet Kabù, i friggitelli Shishimai e poi la zucca. Non una zucca qualunque, ma Zuccurì, la zucca castagna.



"Zuccurì è una scommessa - spiega a Italiafruit News Samuele Pellegrini, direttore di Levantia Seed - Con questo brand intendiamo veicolare quella che è un'autentica esperienza sensoriale: la polpa cotta di una Zuccurì si presenta con una consistenza soffice, prima si sbriciola e poi si scioglie in bocca. Per questa sua caratteristica viene chiamata zucca castagna e la sua naturale dolcezza trae in inganno, al punto che molti pensano sia stata dolcificata artificialmente!".



Zuccurì è un marchio che comprenderà alcune varietà di zucche con determinate caratteristiche organolettiche. La varietà di riferimento è Dulcisweet, ma il paniere varietale sarà ampliato per dare continuità produttiva in aspetto e in sapore, rendendo così disponibile una zucca dagli elevati parametri qualitativi per diversi mesi all'anno.

"Parliamo di un prodotto dalla lunga conservazione, come detto è molto buona da mangiare e si presta a molteplici preparazioni culinarie - prosegue il direttore della ditta sementiera veneta - Si distingue dalle altre zucche per la sua sottile buccia verde scura, che si mantiene così nel tempo e conferisce un'immagine di costante freschezza anche per la brillantezza che non svanisce. Con Zuccurì i produttori possono contare su ottime rese e un ortaggio facile da coltivare: le semine vanno da maggio a luglio, per arrivare alle prime raccolte nel mese di settembre. Il frutto presenta una pezzatura media, tra 2 e 2,5 chilogrammi. Suggeriamo, per esaltare le caratteristiche di Zuccurì, di consumarla almeno a 20 giorni dalla raccolta, dopo una perfetta asciugatura e una breve stagionatura".



Perché puntare su un brand? "E' una proposta per spingere su un prodotto davvero distintivo, interessante sia per il piccolo dettagliante che per la Gdo - osserva Pellegrini - Con un marchio che fa da garanzia vogliamo far conoscere ai consumatori Zuccurì: è un progetto per dare identità alla nostra zucca: quando il consumatore, l'appassionato, lo chef, cercherà una zucca particolare e inconfondibile, allora chiederà una Zuccurì. E' poi importante ricordare la presenza di proprietà essenziali per l'organismo, come il betacarotene che è un potente antiossidante e le fibre per regolarizzare le funzioni intestinali".

Il progetto prevede di contraddistinguere le Zuccurì con un apposito bollino, a breve sarà lanciato un sito internet dedicato e anche il packaging potrà richiamare alle caratteristiche della zucca castagna.

Copyright 2020 Italiafruit News