Pesche, non farsi abbagliare dai prezzi

A giugno e luglio aumenti importanti, ma restano i soliti problemi

Pesche, non farsi abbagliare dai prezzi
Il confronto con i prezzi degli scorsi anni mostra una raffica di segni più. Ma non bisogna farsi abbagliare: per pesche e nettarine la contrazione dei volumi di questa campagna è la più seria degli ultimi decenni. Eppure, come rileva l'Ismea nel suo ultimo report dedicato a questi frutti, dopo anni di profonda crisi ci sono i primi segnali positivi.

Timidi se vogliamo, ma che riguardano pur sempre alcuni tra i frutti più consumato in Italia. Pesche, nettarine e percoche, infatti, rappresentano il 12% degli acquisti annui di frutta fresca degli italiani, guadagnando così la terza posizione alle spalle di mele e banane che beneficiano però di un’offerta ininterrotta nel coso dell’anno.

I quantitativi bassi (-28% in Italia e -17% in Europa) è ovvio che condizionino il mercato e mettono in luce le difficoltà del comparto peschicolo nazionale: una produzione destrutturata e la grande concorrenza del prodotto spagnolo (ma anche nella penisola iberica le drupacee hanno avuto una contrazione importante).



"L’eccessiva frammentazione della produzione agricola italiana determina una minore redditività rispetto ai nostri diretti competitor spagnoli - scrive l'Ismea - I produttori spagnoli, inoltre, possono far leva sulla precocità dei loro raccolti che gli consente di aggredire i mercati europei già a partire dal mese di aprile. Di contro, l’Italia vanta un’eccellente offerta di prodotto a maturazione tardiva, con raccolta compresa tra fine agosto e ottobre, che riesce a spuntare ottime quotazioni soprattutto in concomitanza di autunni caratterizzati da temperature elevate, ma che trova scarso interesse sui mercati esteri".

Le difficoltà a far reddito hanno portato negli ultimi anni a un ridimensionamento delle superfici investite - oltre a un processo di riconversione varietale - e questo ha aiutato a riallineare offerta e domanda. Però i consumi interni di pesche e nettarine sono ormai maturi e tutti concentrati nei mesi più caldi.

"Il risultato di tutto ciò è un’estrema volatilità delle quotazioni del prodotto nazionale in funzione del livello di offerta e dell’andamento della domanda nazionale e internazionale - puntualizza l'istituto - Dopo un biennio piuttosto negativo per la filiera, tuttavia, i dati della campagna 2020 mostrano alcune conferme (riduzione delle superfici, anche se una quota in riconversione varietale) e qualche segnale positivo (produzioni di ottima qualità, consumi stabili e prezzi all’origine in aumento)".

Concentriamoci proprio sui prezzi. Ma prima ricordiamo le stime diffuse da Cso Italy, secondo cui la produzione italiana di pesche, percoche e nettarine ammonterebbe a circa 820mila tonnellate con un calo del 28% rispetto al 2019.

In tale contesto, il mercato di pesche e nettarine alla fase di origine - ossia al cancello dell’azienda agricola - mostra notevoli aumenti sia rispetto ai livelli del 2019 sia rispetto al livello medio degli ultimi tre anni.
Gli incrementi riguardano tutte le tipologie di prodotto (pesche e nettarine, sia a polpa bianca sia a polpa gialla) e tutte le piazze di produzione monitorate da Ismea.
In generale, nel mese di luglio 2020, i prezzi all'origine di pesche e nettarine si attestano intorno a 0,70 euro il chilo. Si tratta di un valore di gran lunga superiore a quello delle ultime campagne (+54% rispetto a luglio 2019 e +37% rispetto al prezzo medio di luglio nel triennio 2017-2019) ed è condizionato dal livello di offerta particolarmente contenuto in Italia e in Europa. In giugno il differenziale di prezzo rispetto alle campagne precedenti è stato ancora più ampio, +82% rispetto a luglio 2019 e + 68% rispetto alla media dei prezzi mensili di giugno nel triennio 2017-2019.



Per le pesche a polpa gialla, nelle prime tre settimane di luglio il prezzo all'origine si è attestato a circa 0,62 euro/kg, quotazione media nazionale franco azienda agricola. Rispetto al prezzo medio di luglio 2019 si registra un aumento del 56% mentre rispetto al prezzo medio mensile del triennio 2017-2019 la crescita è del 34%.



Nelle prime tre settimane di luglio il prezzo all'origine delle pesche a polpa bianca si è attestato a circa 0,60 euro/kg, media nazionale franco azienda agricola. Rispetto a luglio 2019 si registra quindi un incremento del 44% mentre rispetto al prezzo medio mensile del triennio 2017-2019 l'aumento è del 19%.



Nelle prime tre settimane di luglio il prezzo all’origine delle nettarine a polpa gialla si è attestato a 0,73 euro/kg, quotazione media nazionale franco azienda agricola. Rispetto al prezzo di luglio 2019 si registra un incremento del 59% mentre il confronto con il prezzo medio del triennio 2017- 2019 mostra un incremento del 45%.



Nelle prime tre settimane di luglio il prezzo all'origine delle nettarine a polpa bianca si è attestato a circa 0,76 euro/kg, prezzo medio nazionale franco azienda agricola. Il confronto su base annua evidenzia un incremento del 54% mentre rispetto al triennio 2017-2019 la variazione è del 39%.

Copyright 2020 Italiafruit News