Nocciole, la Turchia fissa prezzi di acquisto più alti

Raccolte al via l'8 agosto. Le previsioni produttive e commerciali con uno sguardo all'Italia

Nocciole, la Turchia fissa prezzi di acquisto più alti
Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan, ha comunicato davanti alle telecamere, a reti unificate, i nuovi prezzi di acquisto delle nocciole prodotte dai corilicoltori turchi regolarmente censiti, senza però specificare quante ne saranno ritirate dall'azienda di stato Tmo. Si tratta di quotazioni più elevate dell'anno scorso, pari a 22,5 lire turche il chilo per la qualità Giresun e di 22 lire il chilo per la Levant. Sono previsti inoltre ulteriori premi che potrebbero far aumentare il guadagno dei produttori fino a 25-25,5 lire turche il chilo.

"Continueremo a sostenere i nostri produttori in ogni campo", ha precisato Erdoğan nel suo discorso pubblico. "Durante la campagna 2019/20 - ha sottolineato - i prezzi delle nocciole sono oscillati tra 18 e 20 lire turche. Il prezzo all'esportazione è aumentato da 5,8 e 6,72 dollari il chilo e il nostro Paese ha quindi generato ulteriori 300 milioni di dollari di entrate. Coloro che non conoscono queste cifre, stanno cercando di confondere la nostra nazione con informazioni completamente sbagliate. Ma lascio da parte queste cose".

L'aumento dei prezzi di acquisto è collegato in parte alla riduzione della raccolta che prevede la Turchia rispetto all'annata precedente. Secondo le stime ufficiali, infatti, i volumi delle nocciole in guscio si potranno attestare attorno alle 600mila tonnellate, in netto calo rispetto alle 776mila tonnellate del 2019. Tutta da valutare la qualità del prodotto, grande incognita di questa campagna in virtù del recente sviluppo delle popolazioni di cimice asiatica e delle temute piogge durante il periodo dell'essicazione all'aria aperta - che precede la fase di smallatura - che potrebbero favorire la presenza delle aflatossine.



Le operazioni di raccolta, che in Turchia vengono ancora svolte in gran parte manualmente, inizieranno l'8 agosto nelle aree costiere (da 0 a 250 metri di altitudine), il 12 agosto negli impianti situati da 251 a 500 metri slm e il 20 agosto oltre i 500 metri slm. La campagna di esportazione, in ogni di queste tre zone, potrà partire sette giorni dopo la raccolta. 

Gli operatori del mercato turco, ad oggi, prevedono di poter spedire all'estero 240-280mila tonnellate di nocciole sgusciate, equivalenti a 480-560mila ton di prodotto in guscio. La stagione 2019/20 si è chiusa a maggio con il record storico di quasi 300mila ton esportate, una performance favorita dal declino della produzione italiana per problemi climatici e danni da cimice asiatica in Piemonte.

In Italia, intanto, l'OI Frutta a guscio ha richiesto al Governo Conte di aprire urgentemente un focus un merito alle produzioni internazionali di nocciole, ma non solo. Per gli operatori della nostra filiera sarebbe fondamentale, in particolare, partire prima di tutto dai dati nazionali dell'Agea sulle superfici agricole delle tre specie più coltivate in Italia, quali nocciole, noci e castagne, al fine di poter definire stime produttive quanto più realistiche possibili (per ora si parla di 100-120mila tonnellate di nocciole in guscio rispetto alle 75-85mila ton del 2019), così come le possibili strategie per il futuro del comparto. 

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