Pesche e nettarine, ecco il prezzo giusto

I risultati del nostro sondaggio: quotazioni, scenari e l'incognita consumi

Pesche e nettarine, ecco il prezzo giusto
Gli operatori della filiera hanno un'idea piuttosto chiara sul prezzo alla produzione che, in questa campagna dai volumi ridotti, dovrebbero avere pesche e nettarine. Il nostro sondaggio della scorsa settimana (clicca qui per leggerlo) ha dato un risultato netto: considerando una produzione di 150/200 quintali per ettaro per una varietà come Big Top in raccolta a metà luglio - questo il parametro dato come riferimento - per il 44,8% dei rispondenti ci si dovrebbe attestare su una forbice tra 0,60 e 0,80 euro il chilogrammo per rendere la produzione economicamente sostenibile. Mentre per il 27,6% si dovrebbe oltrepassare quota 0,80 euro il chilo.



Sono quotazioni che comprendono tutti i volumi e tutti i calibri, un'attesa che supera di gran lunga quanto realizzato mediamente nelle ultime campagne. D'altronde la situazione di quest'anno - soprattutto per un areale strategico per la peschicoltura italiana come quello emiliano romagnolo - è davvero particolare: i volumi in forte contrazione a causa delle gelate primaverili (clicca qui per le stime di Europech) si sommano a un mercato che da anni non è certo generoso e alle complicazioni collegate alle misure per fronteggiare il coronavirus.

Nel sondaggio abbiamo poi spostato l'attenzione verso lo scenario europeo. Le legittime attese di prezzi più alti per la produzione italiana, una volta che questa deve competere in chiave export, fanno i conti con le realtà dei competitor, a partire da Spagna e Grecia. Un 13% dei rispondenti non ha elementi sufficienti per valutare in quale fase del calendario produttivo europeo si concentrerà la maggior contrazione di volumi di pesche e nettarine, mentre il 57% è convinto che il buco produttivo lo vedremo tra questo mese e il prossimo.



Secondo le ultime rilevazioni di Ismea, nel mese di giugno i prezzi alla produzione hanno registrato incrementi anche doppi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma questo dato passa in secondo piano se, come come scrive l'istituto, "l'offerta avviata sui mercati non ha riscosso particolare interesse da parte della domanda, sia interna che estera". Prezzi a parte, ora che con pesche e nettarine si inizia a far sul serio, la prova del nove sarà come sempre quella dei consumi.

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