Ciliegie, i due fronti di New Som

Ballarini: puntiamo su confezioni innovative e accordi win-win con i produttori veronesi

Ciliegie, i due fronti di New Som
Un "patto" con i produttori per assicurare remunerazioni adeguate e confezioni di vario formato - su tutte quelle da chilogrammo - per intercettare le richieste del consumatore: sono i due fronti su cui opera New Som, società padovana che alla fine dello scorso anno si è insediata al Centro agroalimentare di Verona vincendo il band per lo stand 63.

Leonardo Ballarini, commerciale e responsabile del progetto ciliegia, ingaggiato a gennaio da un'altra azienda del settore con quartier generale nello stesso capoluogo veneto, punta tutto sulle produzioni della Val d'Alpone per sviluppare un comparto dalle buone potenzialità: "La vallata veronese è una delle aree più vocate del Paese, con una produzione complessiva annuale di circa 100mila quintali", spiega. "Nella stagione attuale la nostra azienda ne commercializzerà 4mila, ma punta a incrementare sensibilmente i volumi".



Il bilancio della campagna è positivo: "La migliore degli ultimi 5 anni - commenta Ballarini - anche se il maltempo ha danneggiato parte dei frutti riducendo i volumi e concentrando le tempistiche, per cui siamo ormai alle battute finali, una decina di giorni prima del solito. I nostri produttori di riferimento, una settantina, sono qualificati e fidelizzati, ci garantiscono il prodotto dall'inizio di maggio alla fine, solitamente a metà luglio: insieme a loro, e ad altri che coinvolgeremo, vogliamo sviluppare un intenso lavoro su Verona con l'obiettivo di aumentare l'offerta da destinare ai supermercati, dove forte è la richiesta di prodotto confezionato, ma anche ai dettaglianti e ai grossisti".
 
E proprio sul fronte packaging, l'azienda realizza e si fa preparare cestini di carta griffati New Som che contengono quantitativi diversi: "Quello da un chilo, in particolare, ha avuto grande successo; se due chili, anche per una questione di prezzo, sono spesso considerati troppo impegnativi e mezzo chilo può non essere sufficiente per soddisfare le esigenze familiari, il chilo è il formato giusto". 



"In futuro - conclude Ballarini (sopra in una foto di archivio) - ci concentreremo sempre più sulla fase a monte della filiera consigliando i produttori e indirizzandoli sulle varietà più idonee in un territorio, la Val d'Alpone, dove c'è chi espianta vigneti per produrre ciliegie. La nostra vuole essere una politica coinvolgente in una logica win-win: paghiamo i produttori dopo la vendita in base al prezzo ottenuto. Quest'anno i nostri fornitori porteranno a casa non meno di due euro il chilo".

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