Ciliegie e maltempo, ecco come ci si salva

Il caso di successo dell’Igp di Vignola. Monari: «Il 30% degli impianti è protetto»

Ciliegie e maltempo, ecco come ci si salva
La ciliegia di Vignola Igp è l’unica che non manca mai sul mercato. Se il brutto tempo della prima parte di giugno ha purtroppo dato la mazzata finale alla campagna di molti territori cerasicoli dell’Italia, nei 28 comuni del vasto areale Igp, situati fra le province di Modena e Bologna, la raccolta dei frutti è continuata a ritmo spedito. E ciò è stato possibile innanzitutto per un motivo: il 30% delle superfici che coltivano i soci del Consorzio di tutela dell’Igp sono coperte da reti. Un unicum nel panorama nazionale della frutta.

“Siamo stati i primi in Italia a credere nell’importanza delle coperture per prevenire il rischio di pioggia e grandine”, sottolinea a Italiafruit News Walter Monari, direttore del Consorzio di tutela della Ciliegia di Vignola Igp. “Solo con gli impianti coperti - prosegue - si può infatti garantire la continuità dell’offerta in caso di maltempo e, allo stesso tempo, assicurare una maggiore remunerazione ai produttori di ciliegie. Lo dico con dispiacere, in quanto il nostro paesaggio agricolo è sicuramente peggiorato rispetto a un decennio fa. Ma almeno molti cerasicoltori hanno la possibilità di fare sempre reddito. E questo non è poco”.

“Prima che montassimo le prime reti, il nostro territorio si trovava in difficoltà con i produttori di ciliegie che guadagnavo poco e che erano demoralizzati - aggiunge Monari - Mentre ora che abbiamo raggiunto il 30% della superficie coperta lo scenario è cambiato. Lo si è visto bene sul mercato in queste ultime due settimane di maltempo, quando siamo stati uno dei pochissimi areali d’Italia ad aver garantito una produzione cerasicola di alto sapore, bellezza e pezzatura”.



“C’è comunque da dire che nel nostro vasto comprensorio Igp, la pioggia dell'ultimo periodo non è stata troppo abbondante e non è caduta sempre nelle stesse zone. Questo ci ha quindi permesso di raccogliere ciliegie di buona qualità in campo aperto, al di là dei danni da cracking che hanno ovviamente subito le varietà più suscettibili alle spaccature causate dall’acqua”.

La scelta di investire nelle coperture dipende anche dal fatto che non esistono alternative realmente valide per i cerasicoltori. Ecco perché Monari auspica che il mondo della ricerca possa riuscire a sviluppare una serie di nuove cultivar, belle e buone, che siano tolleranti al cracking e resistenti alle principali malattie del ciliegio: “Sarebbe l’inizio di una svolta per l’intero comparto italiano - commenta - Spero e credo che questo potrà avvenire in poco tempo”.

Secondo le aspettative del direttore, la campagna cerasicola nell’areale Igp proseguirà ora per altri 15 giorni. Per ora si prevede quindi un anticipo sulla chiusura di circa due settimane rispetto al normale (metà luglio). “I prezzi si confermano buoni, le varietà tardive stanno maturando e chiaramente i produttori stanno cercando di raccogliere il più possibile - conclude - I bilanci li faremo alla fine, quindi fra due settimane, ma speriamo naturalmente di vivere giorni di bel tempo da qui in avanti. Le gelate primaverili ci hanno portato via circa il 50% della produzione, poi un’altra piccola quota l’abbiamo persa per le piogge delle ultime settimane. Confidiamo pertanto di poter continuare a realizzare quotazioni soddisfacenti”.




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