Aop Luce, poche drupacee dopo una primavera positiva

Il punto su fragole, pomodori, zucchine, melanzane, pesche, nettarine e susine

Aop Luce, poche drupacee dopo una primavera positiva
Bilancio sostanzialmente positivo per le referenze primaverili di Aop Luce, che si appresta a vivere la stagione estiva con una disponibilità limitata dell’articolo di punta, le drupacee. “Siamo in chiusura di una campagna fragole che è stata decisamente segnata dall’effetto Covid”, dice l’amministratore delegato Giacomo Galdiero. “Dopo una prima fase molto difficile in cui i consumi hanno risentito del cambiamento nelle modalità di acquisto proprio in un momento di spinta produttiva dovuta al clima caldo, la situazione è fortunatamente migliorata dalla settimana prima di Pasqua in poi, complice anche il ritorno del freddo che ha rallentato la produzione; la domanda si è assestata su livelli sostenuti ed i prezzi sono stati abbastanza elevati, permettendo così di recuperare le perdite della prima fase”. 

La produzione campana dell’Aop - principalmente Fortuna, Sabrina e Rociera - sta per terminare: “Siamo molto soddisfatti della qualità del prodotto, che ancora oggi ha un’ottima tenuta", sottolinea Galdiero. "Anche con la fragola Favetta siamo in dirittura d’arrivo e abbiamo avuto anche quest’anno un ottimo riscontro: si tratta di una produzione di nicchia caratterizzata da una dolcezza veramente fuori dall’ordinario, apprezzatissima dal consumatore”.


Fragole di Aop Luce. In alto, da sinistra, Galdiero e Petrillo

La primavera delle orticole invece è stata positiva sin dall’avvio, registrando fin dalle prime battute una buona richiesta, con un incremento importante del prodotto confezionato che non ha però cannibalizzato lo sfuso. Le zucchine, per esempio, dopo un febbraio disastroso per l'eccessiva produzione, da metà marzo in poi (complice anche l’ondata di freddo che ha determinato una riduzione dei volumi), hanno messo a segno una significativa ripresa di quotazioni e consumi, che si è protratta, anche se con qualche alto e basso, fino ad una decina di giorni fa, quando la sovrapposizione con il prodotto del nord Italia ha appesantito il mercato determinando un calo dei prezzi: “Almeno per altre due settimane avremo prodotto di qualità in quantità sostenuta, poi termineremo la campagna”, sostiene Felice Petrillo, presidente di Aop Luce. E aggiunge: “Siamo in raccolta da aprile con i pomodori verdi, nello specifico il tondo liscio e il costoluto, a cui successivamente si sono aggiunti cuore di bue ed oblungo verde; per questa famiglia registriamo prezzi sostenuti a causa dei volumi disponibili, ridotti rispetto alla media di periodo, e fatichiamo a soddisfare la domanda”. 



“Da un paio di settimane - aggiunge Petrillo - sono in piena produzione anche i rossi; il ciliegino, il mini-plum e il datterino dell'areale fondano sono disponibili in quantità abbondanti ma il mercato risente della concorrenza del prodotto siciliano, mentre per il pomodoro rosso a grappolo si aggiunge anche la concorrenza del prodotto del nord Europa, per cui la vendita non è semplice". Viene definita regolare la commercializzazione della melanzana globosa, disponibile fino a ottobre. 


Per quanto riguarda invece la campagna drupacee, le previsioni legate ai quantitativi sono all’insegna dell’esiguità. “A causa delle avverse condizioni climatiche di questa primavera, in primis le gelate di aprile - riprende Galdiero - stimiamo un calo dei volumi di circa il 30% per le pesche, del 40% per le nettarine, del 50% per le albicocche; solo per le susine i quantitativi sembrano in linea con quelli del 2019. Non riscontriamo problematiche qualitative: il prodotto in raccolta è di buona qualità e la pezzatura è prevalentemente media. Notiamo scarsità dei calibri grandi per le lavorazioni di prodotto sfuso. La situazione del mercato è in questo momento confusa e delicata: i consumi non sono ancora decollati e i prezzi variano da un giorno all’altro. Noi - conclude Galdiero - cerchiamo di mantenere quotazioni in grado di garantire ai produttori liquidazioni che possano compensare l’ammanco produttivo”.

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