Frutta estiva, una maledetta primavera

Mezza Italia in apprensione per il maltempo: arriva un nuovo vortice

Frutta estiva, una maledetta primavera

Sono giorni cruciali per la campagna della frutta estiva, in particolare per le specie più sensibili al cracking, ciliegie in primis, seguite da albicocche e pesche. I frequenti rovesci temporaleschi che sono attesi in questa seconda settimana di giugno fanno dormire sonni poco tranquilli ai produttori di drupacee (e non solo) del Settentrione, già penalizzati dalle gelate di fine marzo ed inizio aprile.

Da oggi a giovedì 11 giugno, come ha spiegato ieri ilmeteo.it, l'Italia sarà infatti divisa in due parti, con le regioni centro-settentrionali che troveranno solo pochi momenti di tranquillità, con un meteo spesso minacciato da nubi, forti piogge, temporali e locali grandinate. Lo scenario sarà invece diverso al Sud e nelle due Isole maggiori, dove ci sarà un generoso sole, salvo per qualche nota d'instabilità pomeridiana sulla Campania e sui rilievi calabresi.

E pensare che, in questo momento, l'acqua piovana serve tantissimo al settore agricolo per rimpinguare le riserve idriche (carenti dopo un inverno caldo con precipitazioni scarsissime) necessarie per affrontare i mesi estivi. Tuttavia, come sempre più spesso accade tra la primavera e l’estate, i produttori italiani si trovano ad affrontare veri e propri nubifragi, bombe d’acqua, grandinate o comunque brevi periodi di piogge abbondanti che vanno a danneggiare l'ortofrutta in fase di raccolta e quella prossima alla maturazione.  


www.ilmeteo.it

Il maltempo degli ultimi dieci giorni, per esempio, ha dato il colpo di grazia alla campagna di ciliegie e albicocche non coperte da reti della Puglia (clicca qui per leggere il nostro articolo di ieri) e di altre molteplici zone della Lombardia e del Veneto. 

“La stagione cerasicola 2020 si avvia già alla sua conclusione a causa delle precipitazioni battenti dello scorso weekend e di circa una settimana fa. In pochi giorni è caduta dal cielo veramente tantissima acqua, quindi di prodotto sano ne è rimasto ben poco”, testimonia a Italiafruit News Alberto Viero, direttore del Consorzio cooperativo ortofrutticolo di Mason Vicentino, che produce e commercializza le pregiate Ciliegie di Marostica Igp. “Le gelate di marzo ci avevano già causato una contrazione del 70% della capacità produttiva. L’annata è quindi assolutamente negativa, nonostante i prezzi siano stati finora di tutto rispetto”.

E ora è il vasto areale frutticolo dell’Emilia-Romagna a temere fortemente le precipitazioni previste fino a giovedì. Ma l’attenzione è massima anche in Piemonte, dove si teme in modo particolare per le mele ed i kiwi che, finora, presentano buone condizioni vegetative.


“In questo momento stiamo raccogliendo le ciliegie che coltiviamo su circa 150 ettari. Per questa settimana le previsioni meteo indicano temporali quasi tutti i giorni. Speriamo quindi di non subire eventi estremi”, sottolinea a Italiafruit News Domenico Sacchetto, presidente dell’Aop Piemonte che raccoglie 2.000 imprese del comparto aderenti ai consorzi cooperativi e alle società cooperative e consortili Asprofrut, Jolly Fruit, Joinfruit, Ortofruit Italia, Rivoira e Solfrutta.

“In merito alle drupacee per noi più importanti, ad oggi ci attendiamo un calo dei volumi del 30% per pesche e nettarine e del 40-50% circa per le susine. La minore produzione sarà comunque compensata da un maggiore calibro dei frutti rimasti sulle piante dopo il gelo di fine marzo e la successiva cascola naturale”.


Domenico Sacchetto, presidente dell’Aop Piemonte 

Il freddo degli ultimi giorni, tra l’altro, ha leggermente ritardato la campagna piemontese dei berries, la quale dovrebbe entrare nel vivo la prossima settimana su una superficie complessiva di circa 650 ettari tra mirtilli (600) e lamponi (50). “Confidiamo che la forza lavoro attualmente disponibile possa bastare sia per la stagione dei piccoli frutti che per quelle delle drupacee e delle mele - conclude Sacchetto - Nelle scorse settimane, per fortuna, più di 700 operai cinesi sono ritornati a lavorare nei nostri magazzini, abbiamo assunto molti italiani (studenti, cassaintegrati, ecc.) e adesso confidiamo in una riapertura delle frontiere per fare arrivare braccianti polacchi, romeni e africani entro fine luglio, quando la raccolta delle pesche sarà in pieno svolgimento”.

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