«Spuntano frutti nelle parti alte dei pescheti»

Lo confermano alcuni produttori colpiti dal gelo. La Buona Frutta: non c’è cascola

«Spuntano frutti nelle parti alte dei pescheti»
Sempre più frutticoltori degli areali più colpiti dalle gelate stanno iniziando a scoprire nelle parti più alte degli impianti di pesche e nettarine qualche frutto che, fino a qualche settimana fa, non speravano di poter trovare. Una nota lieta in un contesto negativo per tutte le specie drupacee.

Conferma questa indicazione Stefano Dradi, responsabile tecnico dell’Op emiliano-romagnola La Buona Frutta, che sottolinea: “Per fortuna stiamo rivedendo leggermente al rialzo la stima dei danni da gelo, soprattutto per le pesche e solo in parte per le nettarine. Alcuni agricoltori, infatti, negli ultimi giorni mi hanno chiamato per comunicarmi di vedere nuovi frutti e non si registrano, per ora, fenomeni di cascola sulle drupacee. Sia chiaro: si tratta di volumi da riempire pochi cassoni, ma fanno piacere considerando che in alcuni frutteti dei nostri soci il danno è totale”.

La campagna della frutta estiva come abbiamo più volte scritto su Italiafruit News appare infatti compromessa per tantissimi frutticoltori dell’Emilia-Romagna, ma anche di altre regioni del Nord e della fascia adriatica. Poi, come sottolinea Dradi, c’è anche chi è stato fortunato.



“Alcuni imprenditori emiliano-romagnoli sono rimasti toccati poco o per niente dalle gelate grazie alla posizione favorevole dei propri appezzamenti. Nelle zone dell’Imolese, per quando riguarda le nostre aziende agricole, riscontriamo percentuali di danno mediamente inferiori rispetto a quelle del Ravennate”.

“Nel nostro territorio pensiamo che la campagna delle albicocche possa iniziare i primi giorni di giugno, mentre con le nettarine, le pesche e le susine bisognerà aspettare metà giugno”, conclude il responsabile tecnico. 

Ora il pericolo numero uno per le poche drupacee rimaste sulle piante si chiama cimice asiatica. Nelle trappole attrattive introdotte dalla Regione Emilia-Romagna, per esempio, si stanno infatti ritrovando numerosi esemplari di adulti svernanti che, inevitabilmente, si devono nutrire. La situazione andrà quindi verificata giorno per giorno, in particolare dal mese di giugno quando nascerà la prima generazione dell’insetto.

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