Meloni, scatta la campagna più attesa

Faccia a faccia Francescon-Cagna su temi caldi e prospettive

Meloni, scatta la campagna più attesa
Sta per entrare nel vivo una delle campagne più attese di sempre per il melone, “re” dell’estate: è il prodotto ortofrutticolo che fa segnare la maggiore incidenza di vendita nei mesi di giugno e luglio in termini di valore. Ma le incognite sono tante, lo “Tsunami Coronavirus” ha mescolato le carte e gli operatori guardano alle prossime settimane con un mix tra fiducia e timore. Italiafruit News ne ha parlato con due “big” del comparto, Bruno Francescon ed Ettore Cagna, che approfondiranno ulteriormente i temi caldi oggi alle 12 in diretta sulla nostra pagina Facebook (clicca qui per accedere): potrete seguire il “live” e scrivere le domande ai nostri ospiti.

Per il prodotto d’importazione che ha presidiato i mercati nei primi mesi dell’anno il bilancio è negativo: “Le vendite del melone del Senegal - spiega Francescon - sono state nettamente inferiori agli anni passati, con punte settimanali del -70/80%; male febbraio e marzo, un po’ meglio aprile, quando è entrata in scena la Sicilia, che chiude comunque a sua volta con un calo percentuale nell’ordine del 10/20%”. Una flessione che l’imprenditore di Rodigo (Mantova) imputa quasi esclusivamente all’effetto Covid, il quale ha ridotto la frequenza d’acquisto e spinto i consumatori a mettere nel carrello prodotti basici a lunga conservazione, dalle mele alle patate alle arance. Dai primi giorni di maggio, Francescon nota però una inversione di tendenza “grazie alle temperature più calde e alla minor disponibilità di prodotti invernali”. 



Ed Ettore Cagna, che ha iniziato il 2020 commercializzando, a febbraio, melone dell’Honduras (“la qualità era veramente ottima”), sottolinea come i prezzi stiano lievitando: “La disponibilità delle referenze d’oltremare è agli sgoccioli, in questo momento è disponibile solo prodotto marocchino, siciliano, le prime referenze del Centro Italia, mentre sta aumentando il consumo: le prospettive sono interessanti. A breve toccherà al prodotto campano poi, da metà mese debutteranno Emilia Romagna, Veneto e Lombardia”. Un calo della capacità di spesa e forse dei consumi di frutta, per Cagna, può essere messo in preventivo “ma - sottolinea - dobbiamo tenere conto del fatto che una buona fetta della frutta a nocciolo mancherà all’appello e il melone potrebbe approfittarne. Ad oggi la produzione è molto più bella dello scorso anno, aprile e maggio non sono stati piovosi come lo scorso anno e la qualità potrà giocare un ruolo importante nelle scelte dei consumatori. Lavoriamo sodo, è operativo da pochi giorni il nostro nuovo magazzino in Sicilia: parte dei frutti vengono lavorati al Nord in attesa che venga installata la seconda linea dello stabilimento dell’isola”.  
 
E Francescon spiega: “Sul fronte produttivo la campagna non presenta particolari criticità, le allegagioni risultano nella media, la qualità elevata, non ci sono sentori di problemi fitosanitari e, per il momento, il clima è quello giusto. La grande incognita sono i consumi. Esistono due diverse correnti di pensiero: chi è ottimista e chi teme una flessione delle vendite. A questi ultimi dico che il melone è la mela dell’estate, un prodotto versatile, conviviale, per tutti, che trova perfetta collocazione sia fuori casa che a casa: confido che non si perderanno quote di mercato dalle limitazioni dell’Horeca perché ciò favorirà il consumo fra le mura domestiche e magari ci sarà anche qualche sorpresa in senso positivo”.



Le superfici risultano in calo, soprattutto per l’uscita di scena dei “non specializzati” ma, per Cagna, “la resa dovrebbe essere superiore e compensare: è comunque prematuro lanciarsi in previsioni, si possono fare programmi per il precoce ma per il prodotto del Nord è più difficile”.

Altro fronte caldo, quello della manodopera: per Francescon è fondamentale dare una risposta in tempi rapidissimi alle istanza delle imprese, che chiedono di poter reintegrare elementi qualificati e “rodati” soprattutto nelle figure apicali, occupate in questi anni quasi esclusivamente da lavoratori stranieri bloccati nei loro Paesi; mentre per lavorare nei campi nelle attività più semplici, come la raccolta, afferma Cagna, le richieste non mancano e provengono anche da parte di italiani precedentemente impiegati in altri settori.

Tutti questi temi insieme ad altri, come le possibili strategie per facilitare l’atto di acquisto del melone nei punti vendita, saranno al centro della diretta di oggi alle 12 sul profilo Facebook di Italiafruit News.

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