Fragole, brusca frenata dei consumi e dei prezzi

Il punto dal Mercato di Verona. Fruver: «Col Covid-19 siamo costretti a non fare magazzino»

Fragole, brusca frenata dei consumi e dei prezzi
Gestire gli ordini, in tempi di coronavirus, è diventato estremamente complicato per i grossisti dei Mercati ortofrutticoli. La perdita di clientela, unita alla generale incertezza di queste settimane, sta portando gli operatori a comprare la quantità di merce che deve bastare solo per un giorno di mercato, in quanto non si mai come può variare la domanda il giorno successivo. Ce lo conferma Beatrice Fruver, specialista nella vendita di fragole e berries dell'omonima società di commercio all'ingrosso che opera all'interno del Centro agroalimentare di Verona.

“In generale, tra noi grossisti ortofrutticoli scaligeri c'è la fobia di non fare magazzino. L’emergenza attuale ci ha fatto cambiare la mentalità. Sappiamo di avere perso una fascia di clienti, quindi comprare il giusto è diventato il modus operandi di questo periodo. Non ha senso oggi acquistare 10 colli in più di fragole per tenerseli in casa per più giorni col rischio di non riuscire a venderli”, spiega a Italiafruit News. 

Fragole che, dopo il buon andamento commerciale delle scorse settimane, negli ultimi due giorni hanno registrato un forte rallentamento dei consumi sulla piazza veronese. 



“Fino a venerdì scorso l’offerta di fragole è stata carente - dice Fruver - mentre i consumi e i prezzi sono stati buoni. Da questa settimana, invece, gli arrivi dal Sud Italia sono aumentati ma i consumi si sono proprio fermati in tutti i canali che serviamo, anche in quello dei supermercati”.

“Il prezzo medio del prodotto è sceso di circa un euro il chilo, rispetto alla fine della scorsa settimana - sottolinea ancora la grossista - In giro per il Mercato, oggi (martedì per chi legge, ndr) ho visto merce arrivata ieri che non è ancora stata toccata. Questo non è un segnale buono, soprattutto per un prodotto d’eccellenza come la fragola. C’è da dire, però, che sto notando la presenza di una buona quota di prodotto con qualità estetica mediocre, poco bella”.

L’attuale stasi dei consumi, se si confermerà anche nei prossimi giorni, potrà rappresentare un serio problema per i fragolicoltori italiani, considerando che nelle regioni meridionali tutti gli impianti stanno entrando in piena produzione

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